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La vetta di Monte Monega, alla convergenza di Valle Argentina (a ovest), della breve vallata della Giara di Rezzo (sud-est) e del solco principale della valle Arroscia (nord-est). Fonte: Wikipedia |
Erven * [Bruno Luppi], che fin dall'inizio della sua attività
dopo l'8 settembre 1943 si era adoperato per creare gruppi in montagna,
aveva incontrata una certa difficoltà, che in sostanza si riscontrava un
poco dovunque: fra i giovani fuggiti in montagna subito dopo
l'armistizio alcuni erano tornati in città dopo una breve permanenza
alla macchia; altri si limitavano a tenersi nascosti, ma non erano
disposti a formare gruppi di combattimento; altri ancora erano scettici
circa la possibilità di creare un'organizzazione efficiente [...] il
farmacista di Molini di Triora [in Alta Valle Argentina] aveva
comunicato ad
Erven che finalmente un gruppo deciso si era formato in montagna presso Triora (poi risultò essere il gruppo di
Vittò e di Tento). Tale comunicazione fu fatta direttamente ad
Erven probabilmente nel gennaio del '44 verso la fine del mese [...]
Erven
per esortare maggiormente il farmacista di Molini di Triora aveva
alquanto esagerato nel descrivere la consistenza e l'efficienza
dell'organizzazione militare in generale [...] Nel marzo '44 sorgono
nuove difficoltà. Luigi
Nuvoloni è costretto a fuggire perché ricercato dalla Gestapo [...] Anche Candido
Queirolo (Marco) nei primi giorni del marzo '44 lascia la zona di Imperia [...] In questo periodo
Erven era solito pernottare ancora presso Beusi, mentre di giorno operava in città con gruppo di Arma di Taggia e con
quello di Sanremo. [...] Frattanto
Erven * per incarico del Partito (PCI) si era incontrato con
Curto [Nino
Siccardi].
L'incontro con espedienti vari per il reciproco riconoscimento era
avvenuto in Artallo [Frazione di Imperia] dopo un primo incontro mancato
a causa di un disguido. Durante l'incontro si era stabilito che
Curto avrebbe preso contatto specialmente con i gruppi di montagna dislocati nella zona di Imperia, mentre
Erven venne specialmente incaricato di prendere contatto con gli eventuali gruppi dislocati nella Valle Argentina.
Giovanni Strato,
Storia della Resistenza Imperiese (I^ zona Liguria) -
Vol. I. La Resistenza nella provincia di Imperia dalle origini a metà
giugno 1944, Editrice Liguria, Savona, 1976, ristampa del 2005 a
cura dell'
Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di
Imperia
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Taggia (IM): Piazza degli Eroi Taggesi
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*
Bruno Erven Luppi.
Nato a Novi di Modena l'8 maggio 1916. Figlio di un antifascista, fin
da ragazzo prese parte alla lotta clandestina contro il regime fascista
e, nel 1935, venne arrestato e incarcerato a Modena. Trasferitosi a
Taggia (IM), si inserì nell'organizzazione comunista clandestina di
Sanremo (IM). L'8 settembre 1943 era ufficiale dell'esercito quando
venne catturato dai tedeschi. Riuscì però a fuggire a Roma dove
partecipò ai combattimenti di Porta San Paolo. Tornato nuovamente in
Liguria, fu tra gli organizzatori della lotta armata ed entrò a far
parte del C.L.N. di Sanremo. Per incarico della Federazione Comunista di
Imperia il 20 giugno 1944 organizzò, con altri dirigenti del partito,
la prima formazione regolare partigiana del ponente ligure, la IX^
Brigata d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione", con sede nel bosco di
Rezzo (IM), la quale diventò a luglio 1944 la II^ Divisione "Felice
Cascione". Il 27 giugno 1944 da comandante di Distaccamento venne
gravemente ferito nella battaglia di Sella Carpe tra Baiardo (IM) e
Badalucco (IM). Per mesi riuscì avventurosamente, ancorché costretto
alla macchia pur nelle sue tragiche condizioni di salute, a sottrarsi
alla cattura da parte del nemico. In seguito, appena guarito, assunse la
carica di vice commissario della I^ Zona Operativa Liguria.
Gli fu conferita la medaglia d’argento al valor militare il 13 dicembre 1952, n. d’ordine 1571 con la seguente motivazione: “Bruno
Luppi fu Paolo, animatore tra i primi della Lotta di Liberazione nella
Valle Argentina, organizzatore di valore e comandante capace e deciso,
si distinse particolarmente nel contrattaccare con ardita iniziativa
superiori forze tedesche risalenti la rotabile militare Baiardo
Badalucco. Gravemente ferito alla gamba destra, rifiutava ogni soccorso e
teneva imperterrito il suo posto di comando, respingendo il nemico ed
infliggendogli gravi perdite”. Sella Carpe - Baiardo (Imperia), 27 giugno 1944.
Vittorio Detassis
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Imperia: Piazza Edmondo De Amicis ad Oneglia
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Nella battaglia di Garessio (CN) [il 26 febbraio 1944] venne ucciso il partigiano Sergio
Sabatini di Imperia.
L'11 marzo 1944 nello scontro nella zona di Nava, nel comune di Pornassio (IM), perirono altri due patrioti imperiesi, Olivio
Livio Fiorenza e Giovanni Ramò. Al fatto d'armi parteciparono partigiani autonomi di
Martinengo [anche
Capitano Martinengo, Eraldo
Hanau] e gruppi di resistenti del posto non ancora collegati con le organizzazioni antifasciste.
Rocco Fava di Sanremo (IM),
La Resistenza nell’Imperiese. Un
saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto
Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1
gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo I - Tesi di Laurea, Università
degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998 - 1999
Il 28 marzo 1944 Curto (Nino
Siccardi),
fermatosi definitivamente in montagna, prende personalmente e
direttamente il comando dei gruppi sorti sul nucleo della banda
Cascione.
Giovanni Strato, Op. cit.
[...] in
concomitanza con l'aumentata pressione nazifascista, dal 28 marzo 1944 i
maggiori gruppi partigiani, originati dalla "banda Cascione",
vennero posti sotto il comando di
Curto, che... riuscì a
contattare anche le bande di "
Tento", Pietro Tento, e di "
Vitò" [o
Vittò/Ivano, Giuseppe Vittorio
Guglielmo,
già combattente nelle Brigate Internazionali a difesa della Repubblica
Spagnola, organizzatore di uno dei primi distaccamenti partigiani in
provincia di Imperia, poi comandante di un Distaccamento della IX^
Brigata d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione", dal 7 luglio 1944
comandante della V^ Brigata "Luigi Nuvoloni" e dal 19 Dicembre 1944
comandante della II^ Divisione "Felice Cascione"], le quali agivano
nella parte
occidentale della provincia di Imperia in Alta Valle Argentina con base
alla
Goletta di Triora (IM).
Rocco Fava,
Op. cit.
Le singole bande hanno un nome particolare:
Volante quella di
Cion [Silvio Bonfante];
Paradiso quella di
Tito [Rinaldo Risso];
Inafferrabile quella di
Ivan [Giacomo Sibilla]; ma, in genere, sono indicate anche con il nome del comandante. Più tardi, invece, prevarrà l'uso di un'indicazione numerica... Subito dopo il 28 marzo 1944 vi furono alcuni fatti... furono poi mandati due partigiani,
Mirko [Angelo Setti] ed un altro,
Peppù di Carpasio ad informarsi intorno ad un gruppo operante verso Ventimiglia, gruppo di Tento, ossia di Tento Pietro, e di
Vittò...
Giovanni Strato,
Op. cit.
Il gruppo di
Tito [Rinaldo Risso] era dislocato nei pressi di Rezzo (IM); quello di
Cion [Silvio Bonfante] in valle Arroscia; il gruppo di
Ivan [Giacomo Sibilla] si spostò nei pressi di Caprauna (CN).
Rocco Fava, Op. cit.
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Dolcedo (IM)
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... si produsse il più importante avvenimento della storia della nostra guerra di montagna: la presa di contatto fra il
Curto e le bande della zona occidentale comandate da
Vittò, da
Erven e da
Marco (Candido
Queirolo): il nucleo di quella che doveva diventare la Divisione Cascione, terrore del nemico, è creato... Altri distaccamenti operavano nella parte occidentale della provincia unitamente alle diverse bande non ancora inquadrate regolarmente,
Gori [Domenico Simi],
Gino,
Artù [Arturo Secondo],
Peletta [Giovanni Alessio],
Fragola [Armando
Izzo],
Leo [Stefano
Carabalona], al comando di
Vittò e di
Marco. Aprile fu un periodo di assestamento...
Cion attacca convogli della Wehrmacht sulla strada di Diano Marina, li decima e li sconvolge; sorprende il nemico ad Aurigo ed a Chiappa [Frazione di San Bartolomeo al Mare (IM)];
Dimitri e
Gapon [Felice Scotto] del 2° distaccamento fugano i nazi-fascisti a Caporollo [Capo Rollo nel comune di Andora (SV)]; sul ponte di Rezzo il tedesco viene battuto e lascia nelle nostre mani due mitragliatrici St. Etienne, le prime catturate; spie fasciste vengono prelevate a Boscomare [Frazione di Pietrabruna (IM)] e a Dolcedo; stazioni di carabinieri vengono assediate ed occupate; ... il 30 marzo [1944]
Dimitri e
Caudacco con il 2° distaccamento in unione ad elementi di Badalucco occupano il paese e prendono contatto con la banda di
Artù. Il nemico subiva perdite gravissime ed il bottino catturato andava ad ingrossare l'armamento dei nostri uomini, i quali, d'altra parte, non potevano contare su alcun rifornimento importante dal di fuori. E l'afflusso in montagna continuava sempre...
Mario Mascia,
L'epopea dell'esercito scalzo, Ed. ALIS, 1946, ristampa del 1975 a cura dell'
Istituto
Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia
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Castelvittorio (IM): uno scorcio di Alta Val Nervia
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Nei primi giorni di aprile 1944 il Luppi si incontra nuovamente con il Siccardi a Costa di Carpasio [oggi località di Montalto Carpasio (IM)]
, presenti il savonese Libero Briganti (
Giulio), Giacomo Sibilla (Ivan), Vittorio Acquarone (Marino) e Candido
Queirolo (Marco); si decide di raccogliere tutte assieme una ventina di bande sparse sul territorio per costituire la IX Brigata d’assalto Garibaldi “F. Cascione”. Il che avviene. Anche “Vitò” si aggrega alla Brigata con i suoi uomini accampati in località “Goletta” [Triora] (Valle Argentina). Questi vengono suddivisi in due Distaccamenti denominati IV e V, quest’ultimo ha per comandante “Vitò” e per commissario il Luppi, con nome di battaglia “Erven”. Il Luppi, come commissario, nei mesi di maggio e giugno prende parte a tutte le azioni che hanno consentito di ripulire i territori delle alte valli Argentina,
Nervia e
Roja da presidi e postazioni tedesche e fasciste...
Prof. Francesco Biga in
Atti del Convegno storico
LE FORZE ARMATE NELLA RESISTENZA di venerdì 14 maggio 2004, organizzato a
Savona, Sala Consiliare della Provincia, dall’Istituto Storico della
Resistenza e dell’Età Contemporanea della provincia di Savona (a cura di
Mario Lorenzo Paggi e Fiorentina Lertora)
Il C.L.N. che iniziò un'opera di coordinamento e
di aiuto tra le varie formazioni partigiane della provincia di
Imperia... Fu il dott. Vallini, il farmacista di Molini di Triora (IM)
ad essere l'anello di congiunzione [per il gruppo] di
Vitò. Era
impossibile circolare. Bisognava provvedere a liberare certe zone [dai
nazifascisti] per poter ricongiungere i vari gruppi di patrioti.
Erven ** a
nome del Comitato di Liberazione portò il primo contributo in danaro di
80.000 lire... I gruppi del
bosco di Rezzo (IM) e della Goletta divennero insieme la IX^ Brigata
Garibaldi...
don Ermando Micheletto,
La V ^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni" (Dal Diario di
Domino nero Ermando Micheletto), Edizioni Micheletto, Taggia (IM), 1975
A
maggio 1944 i distaccamenti dipendenti da Nino
Curto Siccardi ammontavano a
sei, considerando anche il gruppo di
Mirko [Angelo Setti, in seguito vice comandante della IV^ Brigata "Elsio Guarrini" della II^ Divisione].
A
fine maggio 1944 il Comando Generale per l'Alta Italia del
Corpo Volontari della Libertà mandò disposizioni per la creazione in Liguria
di un Comando unificato. Sorse così il primo Comando Militare Unificato Regionale Ligure (
CMURL). La Liguria venne suddivisa in 4 zone in ottemperanza alle direttive impartite dal
Comando Generale Alta Italia: I^ Zona Operativa, dalla Valle del Roia,
estremo ponente della provincia di Imperia, a quella dell'Arroscia...
Attorno al 13-14 giugno 1944, in considerazione del crescente numero di combattenti che agivano nel territorio venne riconosciuta alle forze della Resistenza imperiese una nuova unità operativa, la IX^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Felice
Cascione".
Rocco Fava,
Op. cit.
Verso la fine della prima quindicina del giugno '44 i gruppi più o meno direttamente dipendenti da
Curto arrivano a comprendere circa 1.500 uomini... IX Brigata... entrerà a sua volta a far parte del Corpo
Volontari della Libertà (
costituitosi il 19 giugno '44)...
Giovanni Strato,
Op. cit.
A fine maggio il Comando Generale per l’Alta Italia del Corpo Volontari per la Libertà (CVL), recentemente costituitosi, manda disposizioni per la creazione in Liguria di un Comando unificato. Sorge così il primo Comando Militare Unificato Regionale Ligure (CMURL), insediato nel giugno e ratificato con decreto il 1°luglio 1944. Tale comando assume funzioni d’organo di diretto ed effettivo controllo. Il territorio ligure viene successivamente suddiviso in quattro
Zone Operative in ottemperanza alle direttive impartite dal Comando Generale Alta Italia.
La Prima Zona Operativa Ligure comprendeva la provincia di Imperia e l’Albenganese (dalla valle del Roja a quella dell’Arroscia compresa).
Redazione,
Arrivano i Partigiani. Inserto 2. "Le formazioni di montagna della I^ e della VI^ Zona Operativa Ligure che operavano nella provincia di Savona", I Resistenti,
ANPI Savona, numero speciale, 2011