mercoledì 26 marzo 2025

A Pontedassio la forza nemica variava da 70 a 150 tedeschi

Pontedassio (IM)

Pontedassio
(ab. 1807, cens. 1951)    
(con le frazioni Bestagno, Borgata Monti, Villa Guardia e Villa Viani)

L'8 settembre 1943, giorno dell'armistizio, era di presidio sul territorio del Comune un Battaglione di artiglieria del Regio Esercito, che si disperse all'arrivo dei tedeschi. Pochi giomi dopo, una ventina di giovani di Pontedassio si portavano in località Monti dove rimanevano circa due mesi, quindi si sbandavano: alcuni ritornavano a casa, altri raggiungevano i partigiani in Piemonte, altri ancora entravano a far parte della Divisione Garibaldi "F. Cascione".
Considerata la località strategicamente importante, i tedeschi organizzavano a Pontedassio un presidio, prima di un centinaio, poi di alcune centinaia di soldati con il Platzkommandantur agli ordini dell'ufficiale Schmidt. Piazzarono batterie antiaeree nel capoluogo, a Villa Guardia e a Bestagno, dove costruirono fortificazioni e trinceramenti. Circa cinquanta tedeschi occuparono Villa Viani e insediarono nei pressi di Pontedassio un grande autoparco dove custodire i numerosi mezzi che avevano in dotazione.
A fine dicembre 1943 si aggregava ai tedeschi una squadra di una ventina di fascisti di "Ordine Pubblico" al comando di Armando Carassale. Nel gennaio 1944 giungeva nel Comune un'altra formazione della Repubblica Sociale, detta "Battaglione Genio Italiano N.1" e comandata daI tenente colonnello Gisulfo.
Il 25 luglio i soldati della III Compagnia alpina tedesca compivano un grande rastrellamento nella zona, infierendo sulla popolazione di Villa Guardia e Villa Viani e rapinando bestiame, pollame, vino, biciclette, radio e così via. Furono anche prelevati venti ostaggi poi trasferiti ad Arma di Taggia, sottoposti a maltrattamenti e rilasciati dopo quarantacinquegiorni.
Nell'agosto 1944 la Piazza di Pontedassio era comandata dall'ufficiale Schmidt.
I tedeschi occupavano le scuole ed il Comune, dove istituivano una prigione. Altro duro rastrellamento il 25 agosto successivo, durante il quale venivano uccisi i civili Felice Dani e Valente Marvaldi. Nove militari del Capoluogo, quattro di Bestagno e due delle Ville subivano la deportazione nei campi di concentramento in Germania. Gravi danni causava il nemico alla popolazione: rapine nelle abitazioni, tre case distrutte, una dozzina di casoni di campagna incendiati, quindici muli e una ventina di bovini, nonché tutti gli animali da cortile, depredati.
Nonostante la forte pressione degli occupanti sul paese, la popolazione manifestò sempre a suo modo e con vari mezzi più o meno clandestini il suo appoggio alla Resistenza. Solo nel settembre 1944, tuttavia, poté costituirsi un vero CLN, composto da Carlo Pansieri (PSIUP), presidente, Leonardo Pansieri (indipente), Napoleone Zerbone (PCI) e Carlo Risso (Partito Repubblicano), i quali, pur nella precarietà della situazione, si impegnarono a fondo nell'aiuto ai partigiani combattenti e nella difesa della popolazione dalle misure vessatorie del nemico.
Continuarono invece ad agire al di fuori del CLN gli antifascisti Nino Verda, Albino Quarti, Francesco Aicardi ed altri, tra i quali il tenente colonnello Alberto Varusio, che tenne collegamenti con il Corpo Italiano di Liberazione operante al fianco delle armate alleate.
Alla Liberazione Pontedassio veniva occupato da partigiani del II Battaglione della IV Brigata "Elsio Guarrini". La Giunta della Liberazione risultò così composta: Francesco Aicardi, sindaco, con Nicola Anselmi e Albino Quarti, assessori.
Tredici i cittadini di Pontedassio, ivi compresi una donna ed il solo caduto [Armando Gerini (Armando)], riconosciuti partigiani combattenti. Felice Scotto (Gapon) fu commissario politico della IlI Brigata "E. Bacigalupo" (VI Divisione d'assalto Garibaldi "Silvio Bonfante).
Francesco Biga e Ferruccio Iebole (a cura di Vittorio Detassis), Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), Vol. V, Ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, 2016, pp. 124,125

Il 10 febbraio 1945 iniziarono a concentrarsi nella zona Pontedassio-Chiusavecchia truppe nemiche, principalmente uomini appartenenti alle Brigate Nere: una parte di questi partecipò ad un rastrellamento di quattro giorni dopo.
Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945), Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998-1999  

Moro Pietro: nato a Pigna il 15 gennaio 1916, squadrista della Brigata nera “Padoan”
Interrogatorio del 13.7.45: [...] Rimessomi dalla ferita, alla fine del febbraio 1945, venni inviato a Pontedassio, in servizio all’UNSA, per il controllo del conferimento all’ammasso dell’olio dove rimasi fino a pochi giorni prima della liberazione.
[...] Lorenzi Giovanbattista: nato a Ventimiglia il 17 luglio 1890, maresciallo della Brigata Nera “Padoan” ad Imperia.
Interrogatorio del 17.11.1945: [...] Verso i primi di febbraio venni inviato al distaccamento di Cervo Ligure, in servizio al posto di blocco dove rimasi per più di un mese, dopodiché venni trasferito a Pontedassio, presso quel distaccamento, con l’incarico di controllo ai frantoi per il conferimento dell’olio agli ammassi. A Pontedassio sono rimasto fino alla vigilia della liberazione, in quanto venni rilevato con un camion e seguii la sorte dell’autocolonna dei fascisti fuggitivi. [...] Allorché mi trovavo in forza al distaccamento di Pontedassio presi parte all’azione di rappresaglia avvenuta in S. Lazzaro, poiché in detta località era stato prelevato dai partigiani un milite. Nel suddetto paese venne incendiata una casa e precisamente la prima a destra entrando in paese. L’azione di rappresaglia avvenne pochi giorni prima del nostro esodo dalla Liguria.
Leonardo Sandri, Processo ai fascisti: una documentazione. Vol. 9 - Liguria: Imperia - Savona - La Spezia, StreetLib, Milano, 2019

20 gennaio 1945 - Dal comando della I^ Brigata al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Riferiva che una squadra del Distaccamento "Francesco Agnese" al comando di Moschin [Carlo Mosca] aveva attaccato ed ucciso 3 tedeschi il 9 gennaio sulla strada statale 28 nel tratto Pontedassio-Frantoio Biscialla.
10 febbraio 1945 - Dalla Sezione SIM [Servizio Informazioni Militari] della V^ Brigata "Luigi Nuvoloni", prot. n° 279, al comando della II^ Divisione "Felice Cascione" - Segnalava che negli ultimi giorni in ... Pontedassio e Chiusavecchia si erano concentrati molti nemici; che a Pontedassio vi erano 10 cannoni di grosso calibro, 1500 soldati nemici, 500 cavalli, 2 stazioni radio-trasmittenti...
14 febbraio 1945 - Dal comando della I^ Brigata "Silvano Belgrano" al comando della Divisione "Silvio Bonfante"  - Relazione sull'attività svolta a gennaio dai Distaccamenti dipendenti dalla Brigata, nella quale si riferiva che il 9 gennaio 1945 una squadra sulla strada 28 nei pressi di Pontedassio aveva attaccato una pattuglia tedesca, uccidendo 3 soldati e ferendone 2...
21 febbraio 1945 - Dalla Sezione SIM della Divisione "Silvio Bonfante", prot. n° 1/65, al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - ... Aggiungeva la notizia che a Pontedassio si stavano concentrando molti soldati nemici con una motivazione, quella di effettuare delle esercitazioni, che poteva in realtà celare la preparazione di un rastrellamento a danno delle formazioni partigiane.
1 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM della Divisione "Silvio Bonfante" al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Riferiva che ... il 28 febbraio erano transitati circa 400 tedeschi provenienti da Ventimiglia e diretti a Pontedassio, tutti giovani appartenenti alla FLAC...
12 marzo 1945 - Da un informatore non individuabile alla Sezione SIM della Divisione "Silvio Bonfante" - Comunicava che a Pontedassio la forza nemica variava da 70 a 150 tedeschi...
17 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM [Servizio Informazioni Militari] della Divisione "Silvio Bonfante" ['Livio' Ugo Vitali, responsabile], prot. n° 1/96, al comando della Divisione "Silvio Bonfante" ['Giorgio' Giorgio Olivero, comandante] - Riportava le notizie ricevute il 12 aprile da un informatore ed aggiungeva che il maresciallo Grot, addetto al controspionaggio tedesco, era stato trasferito da Pieve di Teco a Pontedassio...
20 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM Fondo Valle della II^ Divisione "Felice Cascione" al comando della I^ Zona Operativa Liguria, alla Sezione SIM della II^ Divisione, alla Sezione SIM della Divisione "Silvio Bonfante" - Comunicava che... sulla strada n° 28 il movimento nemico era aumentato, ma limitato a spostamenti da un presidio ad un altro. Che in particolare i soldati si sposatvano verso Pontedassio e Pieve di Teco, dove continuava la preparazione di costruzioni difensive.
24 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM [Servizio Informazioni Militari] della Divisione "Silvio Bonfante", prot. n° 109, al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Riferiva che ... da Nava giungevano una volta a settimana a Pontedassio (IM) circa 10 carri che, dopo un pernottamento, ripartivano per il Piemonte con viveri procurati sulla costa, formando una colonna priva di scorta, mentre gli uomini addetti a quel trasporto erano quasi tutti polacchi, serbi, sloveni, russi.
24 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM [Servizio Informazioni Militari] della Divisione "Silvio Bonfante", prot. n° 110, al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Riportava quanto già reso noto con proprio documento prot. n° 1/85 del 10 marzo 1945 per quanto riguardava le forze tedesche che presidiavano la zona. Ribadiva il contenuto della segnalazione sulle Brigate Nere fatta con prot. n°1/91 del 13 marzo 1945. ... a Pontedassio 60 tedeschi con il compito di sorvegliare i magazzini viveri...
26 marzo 1945 - Dal comando della VI Divisione "Silvio Bonfante", prot. n° 248, al comando della I^ Brigata "Silvano Belgrano" - Segnalava, come riferito da informatori, che ogni settimana arrivava a Pontedassio una colonna di carri nemici per caricare viveri da portare in Piemonte via Col di Nava...
13 aprile 1945 - Dalla Sezione SIM della VI^ Divisione "Silvio Bonfante", prot. n° 133, al comando della VI^ Divisione - Comunicava che... a Pontedassio erano rientrati i tedeschi che il 2 aprile avevano abbandonato quel presidio.
da documenti IsrecIm  in Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945), Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998-1999  

[Franco Ghiglia] Era entrato giovanissimo nel Distaccamento "Walter Berio" della 4a Brigata Garibaldi della II Divisione "Felice Cascione". Le sue imprese gli valsero il nome di battaglia di "Gigante", ma una di queste (avvenuta l'8 gennaio 1945), gli fu fatale. "Gigante" e i suoi si erano scontrati con i nazifascisti nelle vicinanze di Costa d'Oneglia. Due tedeschi erano rimasti sul terreno e i partigiani, prima di allontanarsi, avevano sepolto i due caduti. A quello scontro seguì, dopo una settimana, un massiccio rastrellamento nella zona. Franco Ghiglia e i suoi riuscirono a sganciarsi, ma "Gigante" era stato raggiunto da un proiettile ad una gamba. Costretto all'immobilità e riparato con altri quattro patrioti in un fienile, il 7 marzo il giovane vi fu sorpreso dalle SS. Qualcuno si lasciò sfuggire dell'episodio di due mesi prima e per Ghiglia fu l'inizio tormentoso della fine [...]
Redazione, Franco Ghiglia, ANPI, 25 luglio 2010

6 aprile 1945 - Dalla Sezione S.I.M. [Servizio Informazioni Militari] della II^ Divisione "Felice Cascione" al Comando Operativo della I^ Zona Liguria ed al comando della II^ Divisione "Felice Cascione" - Segnalava che il giorno prima era stato impiccato a Pontedassio dai tedeschi il garibaldino "Gigante" [Franco Ghiglia]...
da documento IsrecIm  in Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945), Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998-1999

lunedì 10 marzo 2025

Nell'Albergo Miramare è installato il Comando Tedesco della Piazza

Sanremo (IM): Miramare Palace

Anche Bussana viene coinvolta in tragici episodi: il 14 [marzo 1945] gruppi di fascisti giungono nella località con mezzi motorizzati, insediano un posticcio tribunale nel palazzo scolastico per giudicare il garibaldino Roberto Muratore. All'accusa di essere partigiano, questi risponde: "Sono un padre di famiglia che ha fatto una scelta, voi avete fatto la vostra, io ho scelto quella della libertà, dell'onore, dell'Italia libera". Il Muratore è condannato a morte dal tribunale che è presieduto da Aldo Vandone, maggiore della GNR. Condotto nel Parco della Rimembranza, dietro al monumento, è legato su una sedia e alle ore 13 una scarica lo uccide.
Il garibaldino Fulvio Vicàri (Lilli), era addetto allo svuotamento dei proiettili accattastati nella polveriera di Val Gavano: l'esplosivo ricavato veniva utilizzato dalle formazioni partigiane per opere di sabotaggio (distruzione di ponti, strade e così via). Purtroppo, durante il lavoro di ricupero, un proiettile esplode e lo uccide. Il tragico episodio si verifica il 15 marzo. Fulvio Vicàri era stato un bravo combattente tanto da venire insignito di medaglia d'argento al valor militare, alla memoria, per attività partigiana.
Il giorno 16, alcuni partigiani della V Brigata attaccano una carretta nemica che sta scendendo da Carmo Langan, due tedeschi subiscono gravi ferite; la carretta è di scorta ad una trentina di uomini diretti verso Pigna. A quanto pare, i rastrellamenti dovranno continuare perché a Sanremo giunge nuovamente il famigerato maggiore Kruemel, che già si era coperto di crimini nell'estremo ponente ligure. Nonostante ciò, il morale del nemico diventa sempre più basso e il CLN della città ne approfitta lanciando manifestini di propaganda, quasi quotidianamente, che giungono anche tra le forze armate nemiche tramite infiltrati. Inoltre questi manifestini sono lanciati anche a Bussana, Taggia, Ospedaletti, Bordighera ed in altre località costiere e del retroterra.
A metà mese, per ragioni tattiche e strategiche, il Comando I Zona Operativa Liguria, che doveva avere sempre presente un quadro della dislocazione e degli accantonamenti delle forze nemiche nella zona di operazioni della V Brigata, invitava il garibaldino Franco Bianchi (Brunero), responsabile del SIM della Brigata stessa, a compilare tale quadro il quale inseriamo in questo capitolo come testimonianza documentale di notevole importanza, poiché serve per avere una visione completa della lotta che si è svolta in quel periodo. Il "Brunero" comunica al Comando della I Zona una relazione la quale recita: "Ad Arma di Taggia non esiste alcun presidio nazifascista. Completamente vuota è la Caserma Revelli. A Taggia il presidio è composto da una trentina di Tedeschi e da una diecina di militi della Pubblica Sicurezza. Parte dei Tedeschi che componevano tale presidio, sono partiti per Imperia, in questi ultimi giorni, per proseguire poi per Genova. I rimasti avrebbero dovuto seguirli dopo pochi giorni. Invece, a causa di un contrordine, la partenza è stata rimandata. Sembra che ciò sia dovuto ad un probabile sbarco alleato nel tratto di costa tra Albenga e Savona. Nella Villa Cipollini, ubicata tra Arma e Taggia, opera il Comando Tedesco che comprende una trentina di militari, con armamenti automatici. In zona denominata "Borghi" è piazzata una batteria composta da quattro pezzi da 105/17, i quali sono dotati di circa 130 proiettili per pezzo. Nella stessa zona ad opera della impresa Paladino vengono eseguiti lavori militari consistenti in camminamenti, riservette, postazioni e così via. All'altezza del 4° chilometro della strada provinciale che da Arma porta a Triora, i nazifascisti stanno sempre costruendo delle postazioni. A Taggia è già pronto il materiale occorrente per la ricostruzione dei ponti della Valle Argentina, distrutti dai partigiani. Quanto prima questi lavori dovranno avere inizio. Badalucco, Montalto e Agaggio non sono presidiate da forze nemiche. Naturalmente, però, delle pattuglie eseguiscono delle puntate in dette località. Molini di Triora è presidiata da una trentina di fascisti e da una diecina di Tedeschi. Il comando del presidio trovasi nella casa del Municipio. Ad Andagna non esiste presidio. Le truppe di stanza a Sanremo e dintorni si posso valutare a circa duemila unità. Queste formerebbero la prima riserva per il fronte. Nell'Albergo Miramare è installato il Comando Tedesco della Piazza. Al Castello Devachan trovasi la SS tedesca. In detto castello dopo la tortura sono uccisi i partigiani catturati ed i civili in ostaggio. Nei giorni scorsi il castello è stato colpito durante un bombardamento aeronavale alleato. La Villa Hauber è adibita a prigione della SS tedesca. L'Albergo Mediterraneo è occupato da forze tedesche e la sua piscina è adibita a deposito di munizioni. A Madonna della Costa, nei Giardini Elena, sono piazzate tre batterie contraeree, due da 20 mm. ed una da 37 mm., due cannoni da 87 e due da 90. Sulla passeggiata Trento e Trieste sono stati costruiti quattro bunker con quattro cannoni. A Ceriana il presidio è composto da quattro capitani, tre tenenti, un sottotenente, due marescialli ed una quindicina di sergenti. Gli uomini di truppa della Repubblica Sociale ammontano ad una cinquantina, i Tedeschi ad una diecina. Baiardo, come è noto, è presidiata da trentasette bersaglieri ed alcuni Tedeschi. Pigna è presidiata da un centinaio di Tedeschi, così Isolabona. A Dolceacqua i nazifascisti hanno circa duemila uomini, e hanno in dotazione un numero notevole di quadrupedi. Carmo Langan è presidiata da settanta tedeschi i quali sono adibiti alla costruzione di postazioni. La strada Marta - Sanson - Grai è controllata dai nazifascisti. Nella valle di Vallecrosia si notano due batterie ed un centinaio di uomini. A Borghetto c'è un autoparco con una ventina di automezzi. Sulla spiaggia di Bordighera sono dislocati cinque siluri umani, di fronte al mercato del pesce. Allo sbocco dell'ultima galleria di Ospedaletti si trovano sempre due cannoni e due mitraglie. A Bordighera, presso Capo Ampelio, posto di blocco tedesco. Nell'ultima galleria verso Sanremo, è ricoverato il treno armato tedesco. Tutti i rifornimenti che arrivano in Val Nervia partono da Sanremo. Quasi giornalmente apparecchi alleati eseguiscono incursioni sulle zone di Sanremo, Ospedaletti e Bordighera. Nelle stesse zone frequenti si verificano bombardamenti navali degli Alleati. Forte attività aerea si nota pure nella zona Briga - San Dalmazzo".
Francesco Biga, (con la collaborazione di Osvaldo Contestabile), Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), Vol. IV: Da Gennaio 1945 alla Liberazione, ed. Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia, 2005, pp. 241-244