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Cipressa (IM): Torre dei Marmi
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Imperia.
Il 26 gennaio u.s. il Comando
Provinciale della G.N.R. di Imperia denunciava al tribunale speciale per la difesa dello Stato 17 persone, tutte in istato di arresto, imputate di appartenenza ad associazione antinazionale e di approvvigionamento di bande fuori-legge.
Notiziario della Guardia Nazionale Repubblicana del giorno 4 marzo 1944, p. 16. Fonte:
Fondazione Luigi Micheletti
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Imperia: Monumento ai Caduti in Guerra di Piazza della Vittoria
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Cartolina franchigia Feldpost [indirizzata a Sanremo] con l'annullo muto di Heuberg (manoscritto) del 17.12.43 e bollo di reparto del campo. Nel testo il mittente scrive: "Sono incorporato nel nuovo esercito repubblicano reparto milizia…". Fonte: il postalista |
Fantini Giorgio: nato a Bologna il 7 marzo 1923, milite del Raggruppamento Cacciatori degli Appennini.
Interrogatorio dell’1.11.1945: Mi sono arruolato volontariamente nella GNR il 7.10.43 quando mi presentai a Crema presso il Comando Cacciatori degli Appennini. A Crema rimasi due mesi in caserma ove si faceva solo servizio di guardia in caserma. Dopo venni trasferito a Ceva (CN) rimanendovi circa 15 giorni e poi trasferito a Millesimo dando il cambio agli altri che stavano lì di presidio, rimanendovi circa due mesi. Comandante il battaglione era il Maggiore Rosa di Venezia, comandante della compagnia era il Capitano Baricchi Adriano di Firenze, altri ufficiali della compagnia erano il Ten. Ranza, il Ten. Cazzardo ed il Ten. Mura di Como. In questi due mesi abbiamo fatto soltanto servizio di presidio. Rientrati a Ceva verso la fine di febbraio [1944] rimanemmo circa 15 giorni. Poi con la compagnia del Capitano Baricchi fummo trasferiti a Montalto Ligure: il nostro compito era quello di fare delle puntate nei dintorni ed in dette puntate una volta siamo stati attaccati dai partigiani al che noi reagimmo per qualche tempo e poi ci sganciammo. In dette puntate si provvedeva a requisire delle merci. Verso la fine di aprile siamo rientrati a Ceva [...]
Leonardo Sandri,
Processo ai fascisti: una documentazione,
Vol. 9 - Liguria: Imperia - Savona - La Spezia, StreetLib, Milano, 2019
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Ospedaletti (IM): un tratto di pista ciclopedonale, realizzata sul preesistente tracciato della linea ferroviaria
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A
seguito del Decreto del 18 Aprile risultano finora presentatisi 63
militari sbandati. Si presume che in questa provincia non si avranno
numerose presentazioni di ribelli, i quali, pure essendo, per la maggior
parte, propensi - a quanto viene riferito - a presentarsi, ne sarebbero
impediti con minacce di morte dai capi di tendenze comuniste.
Ermanno Durante, Questore di Imperia, Relazione settimanale sulla situazione economica e politica della Provincia di Imperia, Al Capo della Polizia - Maderno, 22 maggio 1944. Documento <MI DGPS DAGR RSI 1943-45 busta n° 4> dell'Archivio Centrale dello Stato di Roma
Ermanno Durante, ex-Questore d’Imperia, torturatore di partigiani nel Campo di Fossoli
Daniel Degli Esposti,
Episodio del Poligono del Cibeno, Fossoli, Carpi, 12.07.1944,
Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia
L'11 corrente, alle ore 15, in Imperia, elementi sconosciuti prelevavano il prof. GIOVANNI STRATO [
n.d.r.: militante antifascista, democristiano,
storico della Resistenza Imperiese] conducendolo seco per ignota destinazione.
L'11
corrente, alle ore 13, in Cantalupo, alcuni banditi catturarono il
fascista repubblicano prof. Giuseppe Pisano, conducendolo seco per
ignota destinazione.
Il mattino dell'11 corrente, in località Rocca
Cruaria del comune di Ospedaletti elementi della G.N.R. rinvennero il
cadavere del milite Donato Pesenti, appartenente alla 2^ compagnia
ausiliaria e in servizio provvisorio al distaccamento di Pigna,
presentante una ferita prodotta con arma da fuoco. In corso indagini.
Notiziario della Guardia Nazionale Repubblicana del giorno 21 giugno 1944, p. 21. Fonte:
Fondazione Luigi Micheletti
10 luglio [1944]
Molini di Triora e
Triora sono state distrutte dalla viltà tedesca e la popolazione è rifugiata nei boschi [...]
12 luglio
Mancano
una decina di uomini di Sanremo che erano andati lassù per affari;
sebbene le loro famiglie abbiano fatto ogni ricerca tutto finora è stato
vano.
15 luglio
I soldati tedeschi vendono a prezzi irrisori la
merce rubata nei paesi saccheggiati. La Villa Emma presso il Miramare è
il luogo dove viene portata e venduta tutta la refurtiva. Oggetti nuovi
di valore, indumenti, cose d'arredamento, tutto viene svenduto. Quello
che più ci rattrista è che ci sia della gente che abbia il coraggio di
comperarla pur sapendo perfettamente quale provenienza abbia. Questi poi
la rivenderanno a borsa nera, come già successo, guadagnandosi denari
alle spalle di quella disgraziata popolazione.
[
n.d.r.: dal diario di una ragazza rimasta ignota, figlia di albergatori di Sanremo]
Renato Tavanti,
Sanremo. "Nido di vipere". Piccola cronaca di guerra. Volume terzo, Atene Edizioni, 2006
Attilio
Pivetta (Tarzan), nato a Pasiano di Pordenone, l'11 novembre 1912.
Partigiano appartenente alla V Brigata "Luigi Nuvoloni" della II^
Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione". Il 31 luglio 1944
scende dalla montagna per una missione. A seguito di una delazione è
catturato a Taggia dalla G.N.R. Sottoposto a ripetuti interrogatorio e
sevizie. Il 20 agosto 1944 viene portato lungo la via Aurelia per essere
impiccato in località Torre dei Marmi [
n.d.r.: nel territorio del comune di Cipressa (IM)], all'imbocco della galleria
ferroviaria presso San Lorenzo al Mare.
Giorgio Caudano, Gli eroi sono tutti giovani e belli. I caduti della Lotta di Liberazione. I^ Zona Liguria, ed. in pr., 2020[ n.d.r.: altri lavori di Giorgio Caudano: Marco Cassini e Giorgio Caudano, Bordighera al tempo di Bicknell e Monet, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Bordighera, 2021; Giorgio Caudano,
L'immagine ritrovata. Ventimiglia e dintorni nei dipinti dell'Ottocento
e primo Novecento, Alzani Editore, 2021; La libera Repubblica di Pigna.
Parentesi di democrazia (29 agosto 1944 - 8 ottobre 1944) (a cura di)
Paolo Veziano con il contributo di Giorgio Caudano e di Graziano Mamone), Comune di Pigna, IsrecIm, Fusta Editore, 2020; Giorgio Caudano,
Dal Mare alla Trincea... memorie di uomini, BB Europa, Cuneo, 2019;
Silvia Alborno, Gisella Merello, Marco Farotto, Marco Cassini, Giorgio Caudano,
Franck Vigliani, curatori della mostra Claude Monet, ritorno in
Riviera, catalogo a cura di Aldo Herlaut, Silvana Editoriale, Milano
2019; La Magnifica Invenzione. I pionieri della fotografia in Val Nervia
1865-1925, a cura di Marco Cassini e Giorgio Caudano, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Bordighera, 2016; Giorgio Caudano, Pigna. Storia di un paese, Edito dall'Autore, 2016 ]
Interrogatorio
di Curti Valter (squadrista della
Brigata Nera “Padoan”, distaccamento
di Sanremo) del 28.5.1945: "[...]
Ho partecipato ad un rastrellamento verso la fine di novembre, unitamente a reparti tedeschi, bersaglieri, marina tedesca e truppe del comando provinciale, nella zona di Ceriana. In tale occasione non venne operato nessun arresto, però il reparto della marina tedesca diede alle fiamme alcune case a ridosso del paese.
Leonardo Sandri,
Op. cit.
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Un lasciapassare rilasciato dalle SS ad Imperia
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Giunti
all'ingresso della caserma si udivano colpi di arma da fuoco
provenienti dal Corso E. Muti, Super Cinema, e si vide la fiammata del
colpo in partenza sparato nella nostra direzione. Seguito da tutta la
pattuglia m'inoltrai in detto Corso per vedere cosa fosse successo
[...] Non avendo riscontrato nulla di anormale disposi che quattro uomini con il mitra perlustrassero [...]
Come
calcolato coloro che avevano sparato rimasero chiusi nella cerchia ed
erano precisamente militi dell G.N.R. in servizio di pattuglia i quali
per giustificarsi asserirono aver veduto muovere qualcheduno ed aprirono
quindi il fuoco senza intimare il chivalà né l'altolà.
Da ciò
ritengo necessario, a scanso di sgradevoli incidenti, richiamare
l'attenzione della G.N.R. sul come si svolge il servizio di pattuglia e
sulle formule di rito prima di aprire il fuoco.
Il capo pattuglia, Paolo Borea
S.Remo lì 30.11.44 - XXIII
Visto: il Comandante, Mangano
30
novembre 1944 - XXIII. Ore 20,30. Una telefonata del I° Capitano Medico
Panizzi Francesco (Villa Igea) m'informa che il fascista Migliori Dino
chiede l'intervento di una nostra pattuglia perché dei bersaglieri
vogliono irrompere nel portone di casa sua, a nome della polizia.
M'avvio
con sei uomini sul luogo (Via E. Muti, n...) e constato che una
pattuglia di bersaglieri con un agente dell'S.S. perquisiscono la casa
di Antellini Oddo, dove si presume siano delle armi.
Vedo anche alcuni agenti della P.S. chiamati sul luogo come me.
Chiarito l'equivoco e constatato il fatto, rientro alle 21 e 10.
Il V. Comandante, Aldo Ravina
Diario (brogliaccio) del Distaccamento di Sanremo (IM) della XXXII^ Brigata
Nera Padoan, documento in Archivio di Stato di
Genova, copia di Paolo Bianchi di Sanremo
Interrogatorio
di Curti Valter (squadrista della
Brigata Nera “Padoan”, distaccamento
di Sanremo) del 28.5.1945: "[...] In seguito alla segnalazione di un
partigiano traditore, una sera verso le ore 21, ci siamo recati alla
villa Impero [n.d.r.: di
Sanremo (IM)] dove avremmo dovuto trovare elementi
partigiani. Durante la perquisizione, venimmo fatti segno a colpi d’arma
da fuoco che ferirono me ed il mio compagno Rubaudo Pietro. Il Capitano
Mangano fece subito arrestare il padrone di casa ed un capitano ivi
dimorante in servizio presso il tribunale militare. Il partigiano che
diresse questa operazione, Impedovo Mario, nome di battaglia
“Fernandel”, si arruolò subito nella brigata nera e divenne uno degli
elementi più accesi data la sua conoscenza precisa dell’ubicazione dei
partigiani" [...] Il Pelucchini ed il Nicco, assieme a reparti della SS,
si resero colpevoli di tre delitti avvenuti nei pressi di Villetta [n.d.r.: sempre in Sanremo] alla
vigilia del Natale del 1944. Sempre durante il periodo della mia
degenza, seppi che reparti della brigata nera, unitamente a tedeschi,
recatosi sulle alture di Verezzo, dopo un piccolo scontro, colpivano un
partigiano che per mancanza di munizioni aveva gettato l’arma e si era
arreso e lo finivano a colpi di pistola. Poiché il partigiano si
manteneva ancora in vita, un tedesco avvicinatosi gli scaricò sulla
testa la sua pistola. Dichiaro che il Pelucchini, l’Impedovo ed il Nicco
erano in piena collaborazione con gli appartenenti alla SS Italiana,
numerosi fra i quali si distinguevano elementi italiani residenti
all’estero".
Interrogatorio di Maselli Pietro (squadrista della
Brigata nera “Padoan”, distaccamento di Sanremo) del 14.7.1945: "[...]
Nel febbraio del 1945 ho preso parte ad un rastrellamento effettuato in
regione Pamparà di Ceriana. Dirigeva il servizio il Capitano Sainas
della GNR. Io facevo parte della squadra del Capitano Bossolasco che
aveva l’incarico di fermarsi nella valletta del torrente Armea, da dove,
dopo circa un’ora dal nostro arrivo, sentimmo diversi colpi d’arma da
fuoco. Ci siamo quindi poi spostati a Beusi dove ci riunimmo agli altri
reparti. Qui venni a sapere che durante il rastrellamento erano stati
uccisi i partigiani Moscone e Molosso, ma non seppi da chi".
Leonardo Sandri,
Op. cit.
3 gennaio 1945 - XXIII
Entrando [in Sanremo] nel laboratorio dell'orologiaio Edmondo Pignotti (Piazzale pensile del mercato - presso l'Anagrafe) a sinistra c'è un apparecchio telefonico che intercetta le altre comunicazioni tramite innesti.
Provvedere ad un sopraluogo tecnico non appena saranno ripristinate le linee telefoniche.
[...]
9 gennaio 1945 - XIII
"A Imperia c'è un maggiore che fa il doppio
gioco. È un maggiore della G.N.R. Attualmente non ne conosco il nome, ma
posso dire in maniera categorica che sa molto sulla fuga di Moscone. Ha
pure aiutato molto nella scarcerazione di Cavallero. Deve pure sapere
l'attuale posizione di Moscone". Informatore Imp. M.
Diario (brogliaccio) del Distaccamento di Sanremo (IM) della XXXII^ Brigata
Nera Padoan, documento in Archivio di Stato di
Genova, ricerca di Paolo Bianchi di Sanremo
24 gennaio 1945 - Bando dei Cacciatori degli Appennini - Invito ai renitenti alla leva [repubblichina] a costituirsi entro 48 ore pena l'applicazione della legge di guerra.
24 gennaio 1945 - Dal tenente Alfredo Molinari, comandante del presidio repubblichino di Nasino, al commissario prefettizio di quel comune - Comunicava che "... alle ore 18 è scaduto il termine per la presentazione. Nessuno ha ubbidito al bando. Peggio per loro. Per domani mattina alle 8 voi mi porterete l'elenco nominativo con tutti i dati anagrafici di tutti gli uomini interessati al bando. Non ammetto ritardi...".
Rocco Fava di Sanremo (IM),
La
Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della
documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945). Tomo
II, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico
1998-1999
Imperia.
Notizie sui fuori legge e dislocazioni delle bande.
In seguito alle recenti nevicate le bande si sono ritirate nelle valli appoggiandosi ai centri abitati di Mendatica e Montegrosso.
L'armamento è il seguente: mortai da 81 e 45, armi automatiche pesanti e leggere, cannoni da 75.
Le bande, di tendenza badogliana, sono comandate dai capitani
Martinengo e
Umberto.
Notiziario della Guardia Nazionale Repubblicana del giorno 18 gennaio 1945, p. 18. Fonte:
Fondazione Luigi Micheletti
27 gennaio 1945
Il
Comando dei bersaglieri [
n.d.r.: la frase "dei bersaglieri" sembra
cancellata con una riga] Settore di Via Fiorentina [
n.d.r.: in
Sanremo (IM)] ha richiesto i Legionari Nicò [
n.d.r.: un cognome che in Leonardo Santi,
Op. cit., forse appare come Nicco: comunque, si trattava di
Gin o
Gim Mano Nera, fucilato dai partigiani al cimitero della Foce di Sanremo il 26 aprile 1945], Pelucchini, Impedovo, Maselli. Sono andati verso le ore 19. Per informazioni?
Continua la pattuglia mista con la P.S. e la G.N.R. per servizio di notte.
In più, una pattuglia nostra in missione nella città vecchia.
28 gennaio 1945. In missione a San Bartolomeo [Frazione di Sanremo] per prelevare "Nini", nipote di Pier de la Vigna [...]
29 gennaio 1945
Siamo partiti 30 uomini, al comando personale del Comandante Mangano per Imperia, alla 32^ Brigata Nera, a piedi.
Partiti alle 22 del 28 gennaio siamo giunti alle 3,30 antimeridiane di oggi, 29 gennaio.
Senonché
non siamo stati impegnati in altre operazioni e, senza altre novità,
siamo tornati, parte in camion di fortuna (14 uomini) e parte in
corriera (16 uomini).
Ha partecipato il Capo-Squadra Bossolasco.
Diario (brogliaccio) del Distaccamento di Sanremo (IM) della XXXII^ Brigata
Nera Padoan, documento in Archivio di Stato di
Genova, copia di Paolo Bianchi di Sanremo
Il 23 febbraio 1945 veniva ucciso a Beusi il garibaldino Moscone
[
n.d.r.: purtroppo non diversamente identificato, in ogni caso da non confondere
con il comandante partigiano Basilio
Moscone Mosconi], il quale
era già stato ferito cinque giorni prima a Bussana, Frazione di Sanremo,
mentre tentava il recupero di materiale bellico insieme a "
Cancello" (Guerrino Mosso). Moscone venne ricoverato presso un Distaccamento del III° battaglione "Candido Queirolo" "
per
essere curato dal medico del Battaglione mentre il sottotenente
'Cancello' rientrava al Distaccamento per riferire dell'accaduto. Il
giorno 23 febbraio fu eseguito in Beusi un rastrellamento da parte dei
nazi-fascisti. Il garibaldino Moscone fu sorpreso unitamente ad altri in
un casone a dormire. Benché ferito si gettava sopra il primo milite...
fu ucciso selvaggiamente e fattone scempio il suo corpo venne
abbandonato in tale località "(relazione successiva del 7 maggio
1945 - Dal comando del IX° Distaccamento "Bianchi" del III° Battaglione
"Orazio 'Ugo' Secondo" della IV^ Brigata "Elsio Guarrini" della II^
Divisione "Felice Cascione", prot. n° 7, al comando del III° Battaglione
- documento
Isrecim).
Rocco Fava di Sanremo (IM),
Op. cit. Tomo
I
|
Alassio (SV)
|
20 gennaio 1945 - Da "Elio" al comando della Divisione "Silvio
Bonfante" - Inviava i nominativi di 3 spie di Cisano e di Campochiesa,
di cui 2 donne ed 1 uomo e tornava sullo scioglimento della Brigata Nera
ad Alassio affermando che "gli ex appartenenti alla San Marco, che
avevano precedentemente disertato per unirsi alle formazioni partigiane e
che ora si sono presentati, saranno, per ordine del comando tedesco,
fucilati perché, avendo prestato giuramento a Hitler, sono appartenenti
alla giurisdizione tedesca".
22 febbraio 1945 - Documento riservato con il quale ai quadri partigiani
interessati si trasmetteva la descrizione fisica della spia Rina Bocio,
del servizio informazioni del nemico: "alta 1,65 metri, bruna, capelli
corti, molto scura in viso, ha un viso da uomo [sic!]".
25 febbraio 1945 - Da "Cardinale" [Roberto Cortenova] al SIM della
Divisione "Silvio Bonfante" - Relazionava che "Dino" aveva affermato
l'intenzione di inviare un informatore ad Alassio per creare anche lì
una rete di spionaggio. Il comandante del presidio fascista di Imperia
aveva dichiarato che, siccome dal ministero era giunta comunicazione
che nella ditta
Paladino [
n.d.r.: che aveva appalti dalla rete nazista Todt] lavoravano molti partigiani, da Alessandria
erano in procinto di giungere molti gerarchi per effettuare
rastrellamenti e di inviare delle ausiliarie nelle vallate per spiare i
garibaldini. Un informatore fascista riferiva che molte lettere anonime
pervenivano al suo comando, inviate da contadini, e specificanti i nomi
dei partigiani ed i depositi di armi [...]
20 marzo 1945 -
Dalla Sezione SIM della II^ Divisione alla Sezione SIM della IV^
Brigata "Elsio Guarrini" della II^ Divisione "Felice Cascione"ed alla Sezione SIM della V^ Brigata - Comunicava che in molti
rastrellamenti le Brigate Nere di Imperia erano state guidate da un
individuo soprannominato "il Bulgaro", un ex barbiere della città
capoluogo, fratello di un facchino della ferrovia chiamato "Sì"; che
l'ex garibaldino "Uccello", arrestato dalle SS italiane, aveva svelato
al nemico molti nomi; che un "elemento" molto pericoloso era il
maresciallo della polizia repubblichina Giagnolo; che era stata
individuata un'altra spia nazi-fascista in un certo "Nildo" abitante a
Vasia (IM).
22 marzo 1945
- Da... al comando della I^ Zona Operativa Liguria - Segnalava che a
Molini di Prelà abitava una spia conosciuta come "Coccodé", un uomo di
45 anni di età, mutilato di guerra, uso a recarsi spesso a Porto
Maurizio per la sua attività, con la quale aiutava spesso anche il
capitano Ferraris.
23 marzo 1945
- Da "Amerigo" del partito comunista di Sanremo alla segreteria
comunista di Imperia - Comunicava che erano stati rilasciati dalle
Brigate Nere, "cadute le accuse nei loro confronti", i compagni "Bricò" e
figlio, oltre che "Modena", e che erano, invece, stati arrestati
l'avvocato Gismondi ed il commerciante Cremieux, accusati di essere
complici di "
Martì".
25 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM del CLN circondariale di Sanremo,
prot. n° 496, al Comando Operativo della I^ Zona Liguria ed alla Sezione
SIM della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni" della II^
Divisione "Felice Cascione" - Comunicava che a Baiardo, avendo messo
posti di blocco e sbarramenti intorno all'accampamento, i 47 bersaglieri
di guarnigione sembravano terrorizzati; che in montagna salivano spesso
"Pisano" e "Rollero" [spie nemiche]; che era stata "a San Remo
costituita di recente una squadra speciale composta da elementi già
facenti parte delle SS tedesche in Francia: sono prevalentemente
italiani e vestono con costumi da sciatori e con un fazzoletto rosso al
collo. Il loro compito è quello di svolgere rastrellamenti rapidi e
improvvisi: il 24 u.s. hanno arrestato ad Andagna 6 giovani e dopo
averli torturati li hanno legati insieme ed uccisi con armi automatiche"
3 aprile 1945 - Dal Comando Operativo della I^ Zona Liguria alla Sezione
SIM [Servizio Informazioni Militari] della II^ Divisione "Felice
Cascione", al comando della Divisione SAP "Giacinto Menotti Serrati", al
CLN di Imperia - Inviava un elenco di 55 agenti di P.S. "al servizio
del nemico", di cui risultavano iscritti al PFR per convinzione 9, per
imposizione 33, per fanatismo 13.
da documenti IsrecIm in
Rocco Fava,
Op. cit. Tomo II
|
Un tratto di Via Aurelia, all'altezza di Capo Nero, tra Ospedaletti e Sanremo
|
Un’ulteriore
denuncia riguardò l’Ingegner Guido Piazzoli, titolare della ditta “Fr.
Ing. Piazzoli” di Milano. In essa si dichiarò che l’ingegnere, al
momento irreperibile, usava mettere a disposizione dei tedeschi le
proprie risorse e la propria professionalità eseguendo lavori di
fortificazioni, bunker, fori da mine nel tratto stradale [della SS Aurelia] Ventimiglia-San
Remo, e che in più si vantava della ingente fortuna che queste attività
gli avevano procurato <143.
[...]
Un altro personaggio di cui si hanno flebili tracce è Giorgio Pini
(omonimo ma non parente del sottosegretario agli interni della RSI).
Secondo un rapporto della polizia del 1947:
"Il Pini è stato iscritto
al P.N.F. dal 1919, squadrista, sciarpa littorio, marcia su Roma, ed è
stato arrestato nell’aprile del 1945 e denunciato per collaborazionismo
col tedesco invasore per avere posteriormente all’8 settembre 1943 in
provincia di Imperia e Genova aver appartenuto alla G.n.r. e
successivamente alla SS Tedesca e tradito la fedeltà e la difesa dello
Stato, ponendosi al servizio delle SS. Tedesche cui consegnò le armi del
distaccamento del 6° alpini facendo da guida alle stesse SS nel
rastrellamento delle armi e delle dotazioni del 6° alpini cui
apparteneva, nascoste nei casolari". Lo stesso denunciava e faceva
arrestare ebrei che poi faceva evadere e quindi riarrestare da parte
delle SS tedesche da cui dipendeva in qualità di maresciallo autista
ritraendo da tale attività illecito profitto.” <349
143 Archivio INSMLI, Fondo Cln Alta Italia, busta 59, fasc. 787.
349
Archivio di Stato di Roma, sezione distaccata di Galla Placidia, Regina
Coeli, b.8, fasc. “Pini Giorgio”, rapporto della prefettura di Milano
del 12 febbraio 1947.Lucia Reggiori,
Collaboratori e
collaborazionisti a Salò. I processi per collaborazionismo nelle
sentenze della Corte d'Assise Straordinaria di Milano (1945-1947), Tesi di dottorato, Università degli Studi di Pisa, 2014
11 maggio 1945 - Dal comando del I° Battaglione "Carlo Montagna" [comandante "Peletta", Giovanni Alessio - commissario politico "Sferra", G.B. Pastorelli] della IV^ Brigata "Elsio Guarrini" [comandante "Brescia", Umberto Bonomini - vice comandante, "Mirko", Angelo Setti - commissario "Falco", Mario Bruna] della II^ Divisione "Felice Cascione" al comando della II^ Divisione - Comunicava che il 18 marzo 1945 una pattuglia aveva ucciso nei pressi di Caramagna [Frazione di Imperia] lo squadrista repubblichino "Lupo" ed altri due garibaldini avevano arrestato e giustiziato la spia "Roggero", "entrando in possesso di 2 bombe a mano e di 1 moschetto con relative munizioni"; che il 16 aprile una pattuglia, dopo aver ricevuto precise informazioni dal S.I.M. [Servizio Informazioni Militari] Fondo Valle, aveva catturato ed ucciso la spia Seccatore; ... che sempre il 16 aprile una pattuglia del III° Distaccamento "Nino Stella" [comandante "Italo" Maurizio Massabò] a Piani [Frazione di Imperia] aveva catturato insieme alla moglie il soldato "Romolo", nota spia, ed aveva passato entrambi per le armi.
da documento IsrecIm in
Rocco Fava,
Op. cit. - Tomo II
Magrini dr. Probo. Nato a Budapest il 18 aprile 1893. Laureato in
Medicina e Chirurgia. Segretario Federale di Imperia (maggio 1934 -
agosto 1938). La nomina avvenne mentre era a Budapest come concorrente
per l’Italia di tiro al piattello. Era già stato campione nel 1928 e
1932. Fu segnalato per la nomina al Segretario Nazionale del P.N.F.
dall’allora Segretario Federale Corrado Puccetti, al momento del suo
trasferimento. Nominato prefetto di 2ª classe il 16 agosto 1938 e
prefetto di 1ª classe il 2 settembre 1942. La nomina a prefetto coincise
con l’avvio della campagna razziale ed il prefetto Magrini dovette
compilare l’apposita “scheda razziale” nella quale non appose
l’indicazione ebrea riferita alla consorte, convinto di potere “con il
mio grado e con la mia rettitudine salvaguardare la famiglia”. Prefetto
di Latina (ottobre 1940 - agosto 1941). Collocato a riposo per ragioni
di servizio dal Governo fascista nel giugno 1944. Collocato a riposo per
ragioni di servizio nell’agosto 1944. Deferito alla Commissione per
l’epurazione nel novembre 1944 per avere, tra l’altro, preteso nel 1935
dalla Ditta Acquarone di Oneglia l’erogazione di una somma a favore
della locale Federazione dei fasci o per avere nel periodo di formazione
ad Imperia - in qualità di Presidente dell’Ente Nazionale del Turismo -
avuto “relazioni con industriali e grandi commercianti, traendo da tali
amicizie lauti guadagni”.
Alberto Cifelli, I prefetti del Regno nel ventennio fascista, Roma, Scuola superiore dell'amministrazione dell'interno, 1999
[...] Giornale di riferimento per tutta l'area ligure rimase comunque
Il
Secolo XIX, tradizionale e mai troppo schierato col fascismo. Riprese
le pubblicazioni in ritardo, il 14 dicembre 1943 e le cessò il 23 aprile
1945. Per pochi mesi diretto da Aldo Chiarini, il quotidiano fu poi
condotto da Mario Rivoire fino all'ultimo. Redattore capo era il valente
Metello Pescini, mentre tra le firme si ricordano Enzo Capaldo (nel
dopoguerra esponente missino), e Bruno Romanelli che sarà vittima di un
attentato partigiano nel gennaio 1945.
[...]
La zona di Imperia
era invece rappresentata da
L'Eco della Riviera, che aveva la direzione
a San Remo e usciva tre volte la settimana: lunedì, mercoledì e sabato.
Buon professionista era il direttore Gino Cesare Mazzoni, che riuscì,
tra mille difficoltà, a dare al foglio una cadenza giornaliera, tanto
che gli cambiò nome in
Il Quotidiano de L'Eco della Riviera. L'ultimo
numero porta la data del 21 aprile 1945.
Particolare fu il fenomeno dei
giornali di reparto,
ovvero di quelle pubblicazioni destinate a circolare fra i membri di
unità militari fasciste stanziate nel territorio. Questi giornali,
talvolta, erano diffusi più o meno regolarmente nelle edicole della
nostra regione. Da segnalare diversi di questi fogli:
I nostri
vent'anni, per i militi della 34ª Legione Gnr di Albenga;
Piume al vento, dei bersaglieri del 2° Battaglione schierati a San Remo;
Fiamme Bianche, dei giovani volontari imperiesi;
Noi, a cura dell’Opera Balilla genovese, diretto da un certo Bisogni;
Il Risoluto, diretto da Giorgio Melloni, stampato nella tipografia del
Il Lavoro e destinato ai marò della X Mas genovese;
Pale a prora!, un
foglio creato nel '44 per i marinai della 1a Squadriglia Antisom e
diretto dal guardiamarina Umberto Zanni;
La Cambusa, nato a La Spezia
nell'ottobre del 1943 per i volontari della formazione del principe
Junio V. Borghese;
Il Reduce, forse destinato a ex-militari. A ponente
era letto
San Marco, dai
militari dell'omonima divisione [...]
Redazione,
L’ultimo fascismo raccontato dai giornali liguri, Il Giornale, 20 aprile 2008