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venerdì 4 settembre 2020

Il comandante partigiano Erven racconta...

Il comandante partigiano Erven
Erven, il prof. Bruno Luppi [già incarcerato nel 1935 a Modena per attività clandestina antifascista; iscritto al partito comunista clandestino a Sanremo (IM); ufficiale durante la guerra, partecipò, appena sfuggito alla cattura da parte dei tedeschi, il 10 settembre 1943 ai combattimenti di Porta San Paolo a Roma; riuscì a rientrare in provincia; da comandante del 16° distaccamento della V^ Brigata venne gravemente ferito il 27 giugno 1944 nella battaglia di Sella Carpe (tra Baiardo e Badalucco); mesi dopo, appena guarito, diventò vicecommissario della I^ Zona Operativa Liguria] dice...
È della preparazione del movimento partigiano che voglio parlare, cioé di quello che é stato prima. Il C.L.N. venne costituito solo nel novembre 1943. Vi era il C.L.N. a Taggia (IM) che era formato dal senatore Anfossi, da Aliprandi, da altri che adesso non ricordo e da me. Poi c'era un C.L.N. a Sanremo (IM), nel quale figuravano tra gli altri Maiffret [Lina Meiffret, arrestata con Renato Brunati, deportata in Germania, riuscì a fuggire prima di essere condotta in un lager], Bobba, Farina, Nuvoloni, Ferraroni.
don Ermando Micheletto,  La V^ Brigata d’Assalto Garibaldi “Luigi Nuvoloni” (Dal Diario di Domino nero - Ermando Micheletto), Edizioni Micheletto, Taggia (IM), 1975

Un gruppo, che confluì dopo la guerra nel partito socialista ma che sorse autonomo intorno al 1939 ed ebbe come centro Bordighera, fu quello che fece capo a Guido [Hess] Seborga, un giovane il quale cominciò a osteggiare il fascismo fin dalla guerra d'Abissinia (lo disse ai compagni di scuola e fu "pestato" per tali sentimenti "anti-patriottici"). Attorno a Seborga si raccolsero numerosi giovani: Renato Brunati (poi garibaldino e trucidato dai tedeschi), Lina Mayfrett (deportata in campo di concentramento), Peppe Porcheddu (il quale si suicidò nel '47 per la delusione che l'assetto politico scaturito dalla Resistenza provocò in lui). Questo gruppo lavorava anche in contatto con i torinesi  Alba Galleano, Giorgio Diena, Vincenzo Ciaffi, Domenico Zucàro, Raffaele Vallone, Luigi Spezzapan, Umberto Mastroianni, Carlo Mussa e altri. Il gruppo svolse soprattutto attività di propaganda di collegamento tra le regioni, di diffusione di libri proibiti e, quando giunse il momento della lotta aperta, i suoi principali esponenti, allora "azionisti", militarono nelle formazioni partigiane di "Giustizia e Libertà" e della "Matteotti".
Ruggero Zangrandi, Il lungo viaggio attraverso il fascismo, Garzanti, 1971

Uno scorcio del centro storico di Taggia (IM)

Una vista dalla Via Aurelia, all'altezza di Arma di Taggia, sino alle prime colline

A lui interessava rendermi edotto di quanto era a sua conoscenza prima che salisse sui monti e si arruolasse nelle bande di Vitò ["Ivano", Giuseppe Vittorio Guglielmo, da luglio 1944 comandante della V^ Brigata Garibaldi "Luigi Nuvoloni" e dal 19 Dicembre 1944 comandante della II^ Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione"].
Nell'ottobre 1943 a Taggia c'erano due gruppi di partigiani in formazione, uno in una vallata dietro il cimitero ed un secondo in regione Beusi. Con questi gruppi avevo anch'io dei rapporti. Ricordo che si era associato anche il maresciallo Genova. Erano una ventina, ma non erano organizzati...
E nei suoi ricordi appare Arma di Taggia.
Anche ad Arma di Taggia si formava un C.L.N. con Candido Queirolo, Mario Cichero, Mario Siri, Mario Verzoni. Quest'ultimo andrà poi a Milano e là proseguirà la sua azione partigiana. Candido Queirolo si spingerà sino a Firenze e vi rimarrà per un lungo periodo di tempo.
Erano, come si nota dai ricordi di Erven, tentativi sporadici non ancora organizzati...
Io ero a Taggia. Abbiamo fatto con il mio gruppo una prima azione partigiana. Prelevammo dal forno di Del Pietro una certa quantità di farina e la mandammo ad una banda Brunati [Renato Brunati, arrestato il 6 gennaio 1944, deportato a Genova e fucilato dalle SS il 19 maggio 1944 nella strage del Turchino], che era sopra Baiardo (IM)... Nel mese di novembre 1943, quando Felice Cascione aveva organizzato il primo gruppo operativo, in tutta la zona dell'Imperiese si formarono spontanei gruppi di ufficiali, di soldati e di civili, che operavano separatamente e senza una condizione prestabilita. Si sciolsero però davanti ai primi ostacoli come neve al sole.
Anche Erven ammette l'inconsistenza delle prime organizzazioni partigiane sorte per entusiasmo momentaneo...
Nei gruppi spontanei si facevano solo discussioni... un tentativo di prelevare delle macchine da scrivere sotto il tribunale di Sanremo... in seno al C.L.N. fui delegato dal P.C.I. essendo ufficiale militare. 
don Ermando MichelettoOp. cit.

Il farmacista di Molini di Triora (dott. Alfonso Vallini), antifascista (PSIUP) e membro del Comitato locale di Resistenza, ha segnalato agli antifascisti del Fondovalle (Erven) la presenza del gruppo di Vittò e di Tento; e con questo gruppo prende contatto Mario Cichero, comunista, prima per ordine del suo Partito, e poi anche per incarico del Comitato resistenziale di Arma di Taggia, di cui fa parte insieme ad Erven e con altri.
Giovanni Strato, Storia della Resistenza Imperiese (I^ zona Liguria) - Vol. I. La Resistenza nella provincia di Imperia dalle origini a metà giugno 1944, Editrice Liguria, Savona, 1976, ristampa del 2005 a cura dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia

Purtroppo i primi gruppi si erano sciolti. Solo Vitò e la sua banda nutrivano le speranze, perché costituivano una entità salda e duratura. È da questo momento che tutti gli sguardi si puntano sui monti di  Loreto e Cetta [Frazioni di Triora (IM)]. Lassù si faceva sul serio e nessuno ancora nei C.L.N. pensava a sovvenzionare. Sarà il dott. Neri, veterinario di Taggia, a segnalare il gruppo di Vitò. E il dott. Neri era in contatto con il farmacista di Molini di Triora (IM), dott. Vallini: questo il primo contatto con Vitò...
In merito ai Lantrua, i fratelli che gestivano in proprio le corriere della Valle Argentina non è mai stato detto... favorivano con il loro servizio i nostri trasporti destinati al gruppo di Vitò...
Per opera di Stefano [Leo] Carabalona, che nella Val Nervia e precisamente a Rocchetta Nervina  aveva organizzato una banda si resero più efficienti i C.L.N. di Ventimiglia, di Vallecrosia, di Bordighera. Dopo le tristi peripezie del gruppo di Felice Cascione, si sono radunati nella casa di un certo Pastorelli, situata sulla strada per Carpasio [oggi nel comune di Montalto Carpasio (IM)], i rappresentanti di vari C.L.N. che stabilirono l'organizzazione ufficiale della IX^ Brigata Garibaldina, ancora senza nome, e decisero la sovvenzione dei gruppi armati organizzati...
Da questo momento, primavera del 1944, nei mesi di marzo ed aprile, si costituisce un C.L.N. sul piano regionale...
Nasce veramente l'organizzazione partigiana...
I C.L.N. erano l'espressione di tutti i ceti sociali, ormai convinti della fallita politica fascista...
Così ha chiarito Erven...
don Ermando Micheletto *,  Op. cit. 
* ... Don Micheletto per tutta la guerra si adoperò per i partigiani, generalmente in contatto con i gruppi di Vitò, che accompagnò spesso nei loro spostamenti. Esplicherà la sua attività specialmente nell'assistenza e per captare messaggi radio. 
Giovanni Strato, Op. cit. 

[...] in concomitanza con l'aumentata pressione nazifascista, dal 28 marzo 1944 i maggiori gruppi partigiani, originati dalla "banda Cascione", vennero posti sotto il comando di Curto [Nino Siccardi], che [...] riuscì a contattare anche le bande di "Tento", Pietro Tento, e di "Vitò" [Giuseppe Vittorio Guglielmo], le quali agivano nella parte occidentale della provincia di Imperia in Alta Valle Argentina con base alla Goletta di Triora (IM) [...] A fine maggio 1944 il Comando Generale per l'Alta Italia del Corpo Volontari della Libertà mandò disposizioni per la creazione in Liguria di un Comando unificato. Sorse così il primo Comando Militare Unificato Regionale Ligure (CMURL). La Liguria venne suddivisa in 4 zone in ottemperanza alle direttive impartite dal Comando Generale Alta Italia: I^ Zona Operativa, dalla Valle del Roia, estremo ponente della provincia di Imperia, a quella dell'Arroscia [...] Attorno al 13-14 giugno 1944, in considerazione del crescente numero di combattenti che agivano nel territorio, venne riconosciuta alle forze della Resistenza imperiese una nuova unità operativa, la IX^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione".
Rocco Fava di Sanremo (IM), L
a Resistenza nell’Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo I - Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Pedagogia - Anno Accademico 1998 - 1999