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giovedì 24 settembre 2020

Tre giovani uccisi dai fascisti a Molini di Triora...

Dintorni di Molini di Triora (IM) - Fonte: Wikipedia
 
13 gennaio 1945 - Dal Comando Operativo della I^ Zona Liguria al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Si chiedevano informazioni sulla missione anglo-americana catturata dal nemico a Frabosa (CN).

14 gennaio 1945 - Da fonte imprecisata al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Comunicava che la forza nemica di stanza a Pieve di Teco (IM) variava da 180 a 200 unità, che in tutta la zona di Ormea (CN) vi erano 200 tedeschi, i nomi di 3 presunte spie, il decesso del "povero Mario Ponzoni" [fucilato a Pieve di Teco l'11 gennaio].

15 gennaio 1945 - Dal Comando Militare Unificato della Liguria al comandante Curto [Nino Siccardi, comandante della I^ Zona Operativa Liguria] - Venivano a firma di Renato Ferrero chiesti chiarimenti circa il fermo effettuato ai danni del capitano Bartali [Giovanni Bortoluzzi, già a capo a settembre 1943 di una prima banda di partigiani in Località Vadino di Albenga (IM), poi dirigente sapista in quella zona, capo missione della Divisione “Silvio Bonfante” presso gli Alleati, vicecapo della Missione Alleata nella I^ Zona nei giorni della Liberazione], ricordando che vi era stata l'unificazione di tutti i comandi combattenti della Liguria e che "nella Liguria la parte operativa viene riassunta nelle persone di Miro [Anton Ukmar], Ferrero e Balbi [Tenente Colonnello Giulio Bertonelli ]", e veniva intimato il rilascio del capitano Bartali.

16 gennaio 1945 - Dal comando della III^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Libero Briganti" della I^ Divisione "Gin Bevilacqua" [II^ Zona Operativa Liguria] 1945 al comando della I^ Brigata "Silvano Belgrano" della Divisione "Silvio Bonfante" - Comunicava una risposta negativa alla richiesta di una fornitura di Sten avanzata dal comandante "Pantera" [Luigi Massabò, vice comandante della  Divisione Bonfante] dato che ne erano sprovvisti poiché il lancio era avvenuto nella zona della VI^ Brigata.

16 gennaio 1945 - Dalla Sezione SIM [Servizio Informazioni Militari] della Divisione "Silvio Bonfante", prot. n° 1/50, al comando della Divisione - Trasmetteva le informazioni avute da "Dario" [Ottavio Cepollini] circa l'arresto dei fratelli "Giulio" e "Dek" e di altre 2 persone e segnalava che a Rezzo e a Mendatica si trovavano molti repubblichini.
 
16 gennaio 1945 - Da Dario [Ottavio Cepollini] al S.I.M. (Servizio Informazioni Militari) al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Segnalava che era stati stati catturati due fratelli patrioti, indicava come probabile spia che aveva causato il detto arresto da parte del nemico il Sardo o Boll, avvisava che stava per essere affisso a Pieve di Teco (IM) un manifesto che minacciava l'uccisione di 10 civili per ogni tedesco morto in un agguato.

16 gennaio 1945 - Dal comando della I^ Brigata "Silvano Belgrano" della Divisione "Silvio Bonfante" ai comandi di tutti i Distaccamenti - Sottolineava che, nonostante i ripetuti appelli, non erano giunte staffette a Roncagli [Frazione di Diano San Pietro (IM)].

17 gennaio 1945 - Relazione sulla morte [avvenuta in pari data a Villatalla Frazione di Prelà (IM)] di Milan (Carlo Montagna), comandante della IV^ Brigata "Elsio Guarrini"  della II^ Divisione "Felice Cascione", ex operaio di fabbrica e "vecchio combattente alla testa del movimento negli scioperi del marzo '43".

17 gennaio 1945 - Dal comando della Brigata S.A.P. "Walter Berio" al comando della I^ Brigata "Silvano Belgrano" della Divisione "Silvio Bonfante"- Richiesta di intervento per la cattura di nemici da tentare di scambiare con sappisti, caduti in mano al nemico il 9 gennaio [come riferito con questo articolo, che riporta anche alcune tappe della nefasta azione della spia fascista, detta "la donna velata"] e tra i quali risultavano Carlo Delle Piane, Adolfo Rino Stenca, Roberto Sordello, con la raccomandazione di mettere in campo azioni da affidare, data l'accresciuta sorveglianza contro i sappisti, ai Distaccamenti di Stalin [Franco Bianchi, comandante del Distaccamento "Giovanni Garbagnati" della I^ Brigata] e di Buffalo Bill [nei successivi atti ufficiali solo Bill, Giuseppe Saguato, comandante del Distaccamento "Francesco Agnese"].

17 gennaio 1945 - Dal comando della Divisione "Silvio Bonfante" al capo di Stato Maggiore Divisionale [Ramon, Raimondo Rosso] - Veniva richiesto il pattugliamento notturno delle strade di Vessalico (IM) ed Ortovero (SV).

17 gennaio 1945 - Dal Comando Operativo di sottozona a Simon [anche Manes, Carlo Farini, Ispettore Generale al Comando Operativo della I^ Zona Liguria - Disposizioni sul trasferimento alla II^ Divisione del comandante Antonio.
 
18 gennaio 1945 - Da Dario al S.I.M. [Servizio Informazioni Militari] della Divisione "Silvio Bonfante" - Segnalava che continuava da parte dei nazisti l'interrogatorio di Giulio e di Dek, che Boll collaborava con i tedeschi, "spesso viene messo con gli arrestati e con il pretesto di essere anche lui caduto in trappola cerca di carpire loro notizie da riferire ai tedeschi", che si sarebbe cercato di fare eliminare Boll proprio dai nazisti, che i tedeschi stavano ricostruendo il ponte crollato a Pieve di Teco (IM).

18 gennaio 1945 - Dal comando della II^ Brigata "Nino Berio" al comando della VI^ Divisione - Veniva richiesto il da farsi dopo aver proceduto all'arresto di Corrado ex intendente della VI^ Divisione.

18 gennaio 1945 - Dal comando della V^ Brigata "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione" al comando della II^ Divisione - Relazione militare sul rastrellamento [come già riportato in questo articolo] da parte nemica del giorno prima a Tumena, San Faustino [località di Molini di Triora (IM)], Ciabaudo [Frazione di Badalucco (IM)], Vignai [Frazione di Baiardo (IM)] e dintorni, in cui si affermava che le forze nemiche erano rappresentate dai granatieri di stanza a Molini di Triora e dai soldati dei presidi di Montalto Ligure [oggi comune di Montalto Carpasio (IM)], Badalucco (IM), Ceriana (IM e Baiardo (IM), per un totale di 300-350 unità e che "nei dintorni di Ciabaudo verso Tumena molti rustici sono stati incendiati".

19 gennaio 1945 - Dalla Sezione S.I.M. [Servizio Informazioni Militari] della Divisione "Silvio Bonfante" al comando della Divisione "Silvio Bonfante"  - Relazione su una spedizione tedesca ad Ubaghetta "che cercava di individuare il Comando della I^ Zona Operativa Liguria su segnalazione della spia 'Boll' che si è messo a lavorare per i tedeschi in un modo vergognoso e vile. Si apprende da fonte attendibile che ieri verso le 10 ad Alassio sono state sciolte per ordine del comando tedesco le Bande Nere. Risulta che gli ex appartenenti a questi reparti siano stati disarmati ed obbligati a svestirsi della divisa a causa delle malversazioni fatte patire alla popolazione".

da documenti Isrecim in Rocco Fava di Sanremo (IM), "La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e della Storia Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945)" - Tomo II - Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Pedagogia - Anno Accademico 1998 - 1999
 
Il 13 gennaio 1945 un reparto dei Cacciatori degli Appennini rastrella sette giovani nella vicina borgata di Agaggio e li portano a Molini di Triora (IM) per sottoporli a processo. Tra i sette rastrellati ne scelgono tre. Questi sono condotti davanti al capitano Christin (1) e a due ufficiali dei Cacciatori e vengono condannati a morte. La sentenza viene eseguita nei pressi del cimitero del paese.
Giorgio Caudano
(1)  [ Ironia tragica della storia, Christin, del resto responsabile di altri massacri di partigiani e di civili a Molini di Triora, aveva combattuto a Porta San Paolo di Roma, episodio eclatante e fondativo della Resistenza. A quanto pare non ebbe rimorsi per le azioni da lui comandate nel ponente ligure, nè queste gli sono mai state addebitate da vecchi e nuovi granatieri. Del resto, Christin pensò bene in almeno un'occasione di uscirsene con la seguente frase, ripresa in modo acritico dalla rivista Il Granatiere (organo ufficiale della presidenza dell'Associazione Granatieri di Sardegna, n° 3 del 2017): "Il tempo trascorso per noi, gli avvenimenti succedutisi nella storia della nostra Patria, hanno smussato, nel ricordo, l’asprezza degli episodi di allora. Su tutto sembra essersi steso un velo che, pur non facendoci dimenticare nulla di quanto abbiamo patito e gioito, ha creato come un alone di leggenda attorno ai fatti allora accaduti e dei quali siamo stati valorosi e tenaci protagonisti" ]



lunedì 8 giugno 2020

Il nuovo recapito del comando partigiano di zona era a Case Carli

Nel territorio di Prelà (IM) - Foto: S.M.
 
L'ulteriore sviluppo della situazione militare durante il mese di dicembre [1944] impose, oltre all'attuazione pratica della circolare n° 23, altre modifiche all'organizzazione militare della Resistenza nell'Imperiese [...] Sulla base delle disposizioni generali del Comando divisioni e brigate Alta Italia, l'istituzione del Comando Zona era già stato consigliato ai primi di dicembre dal garibaldino Raffaele Pieragostini (Rossi), inviato del Comando Regionale, membro del Triangolo Insurrezionale delle brigate Garibaldi della Liguria, provvisoriamente stabilitosi presso il 10° distaccamento "Walter Berio". Il Comando Zona doveva essere composto dal comandante, dal commissario, dal capo di Stato maggiore e dai responsabili dei servizi. [...] Con una lettera del 6 dicembre 1944, inviata a "Simon" [Carlo Farini], "Curto" [Nino Siccardi] aveva intrapreso la discussione sul futuro organico del Comando Zona proponendo Lorenzo Musso (Sumi) come probabile, futuro commissario
Francesco Biga, Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), Vol. III. Da settembre a fine anno 1944, a cura Amministrazione Provinciale di Imperia e con patrocinio IsrecIm, Milanostampa Editore - Farigliano, 1977


Come si può notare dall'ultima pagina di un documento del 3 agosto 1944, "Simon", Carlo Farini, in precedenza si firmava comandante della I^ e della II^ Zona Liguria - Fonte: Fondazione Gramsci
 
Attestazione della qualifica di partigiano di Lorenzo Sumi Musso. Fonte: Partigiani d'Italia

Tra il 16 ed il 17 dicembre 1944 ebbe luogo nei pressi di Villatalla, Frazione di Prelà (IM), una importante riunione dei capi della Resistenza Imperiese per fare il punto sulla situazione.
Erano, tra gli altri, presenti: Nino Siccardi, "Curto", sino a  quel momento comandante della II^ Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione"; Giorgio (Giorgio) Olivero, vice comandante; Carlo De Lucis (Mario), commissario; Lorenzo Musso (Sumi), commissario politico al Comando Operativo della I^ Zona Liguria; Bianca Novaro (Rossana), addetta al Comando, Giovanni Acquarone (Barba), addetto alla tipografia.
Nella discussione emerse la nuova situazione in base alla quale le tre Brigate della Divisione si ritrovavano semi-isolate a causa del controllo quasi totale da parte del nemico sia della strada statale Il comando della II^ Divisione decise pertanto di creare due raggruppamenti garibaldini, sufficientemente autonomi, ma sotto la direzione di un Comando di Zona, uno ad est, l'altro ad ovest della SS. 28.
Il nucleo del Comando di Zona venne denominato "Comando Operativo I^ Zona Liguria". Ne diventavano comandante Nino Siccardi, "Curto", commissario Lorenzo Musso, "Sumi", ed ispettore Carlo Farini, "Simon".
Il 19 dicembre 1944 la I^ Brigata "Silvano Belgrano", separata dalla II^ Divisione "Felice Cascione", venne trasformata in Divisione d'Assalto Garibaldi "Silvio Bonfante", intitolata al valoroso comandante, nome di battaglia "Cion", che l'aveva creata e guidata per pochi mesi, sino alla sua morte in combattimento.
La nuova formazione ebbe come territorio di competenza quello posto a levante della SS n° 28, comprensivo di parte della Val Tanaro, della Val Pennavaira, delle Valli Arroscia e Lerrone, di quelle di Andora (SV), Cervo (IM) e Diano Marina (IM). La Divisione d'Assalto Garibaldi "Silvio Bonfante" fu costituita su 3 Brigate: la I^, "Silvano Belgrano", la II^,  "Giovanni (Nino) Berio”, la III^, "Ettore Bacigalupo”.
Nei posti di comando della Divisione vennero posti quadri, scelti tra i migliori della Divisione "Cascione". Comandante Giorgio Olivero (Giorgio), vice comandante Luigi Massabò (Pantera), commissario politico Osvaldo Contestabile, vice commissario Gustavo Berio (Boris), capo di stato maggiore Raymond Rosso (Ramon).
Giuseppe Gismondi (Mancen), già comandante della "vecchia" I^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Silvano Belgrano", rifiutando un incarico di maggiore responsabilità, scelse di rimanere al suo posto e venne affiancato dal vice comandante Federico Sibilla (Federico).
Al comando della neo formata II^ Brigata, derivata dall'ex II° Battaglione della "Bonfante", venne posto Gino Fossati (Gino), con commissario Giuseppe Alberti (Gigi).
Mario Gennari (Fernandel) divenne comandante della III^ Brigata, con commissario "Calzolari".
Di conseguenza la II^ Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione" subì alcuni cambiamenti nell'organico di comando. Divennero: comandante Giuseppe Vittorio Guglielmo (Vitò/Ivano),  vice comandante Rinaldo Risso (Tito), commissario Ivar Oddone (Kimi) e vice commissario  Beniamino Miliani  (Miliano).
Le due Brigate rimaste di competenza della II^ Divisione ebbero la seguente riorganizzazione: la IV^, "Elsio Guarrini", fu comandata da Carlo Montagna (Milan), con  vice comandante Mario Bruna (Falco), commissario Angelo Perrone (Bancarà/Vinicio), vice commissario Stefano Pastorino (Steno); la V^, "Luigi Nuvoloni", ebbe come comandante Armando Izzo (Fragola Doria).
L'organico della I^ Zona Operativa Liguria a quella data ammontava a 800 uomini per la II^ Divisione, 600 per la Divisione "Silvio Bonfante" e 600 per la Divisione S.A.P. "Giacinto Menotti Serrati".
Rocco Fava di Sanremo (IM), "La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e della Storia Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945)" - Tomo I, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998-1999

Le formazioni partigiane ad ovest della statale n. 28 erano collegate alla città con strade e mulattiere ubicate sulla direttrice Sant'Agata [Frazione di Imperia]-Conio; pertanto, in relazione alle disposizioni emanate dall'ispettore "Simon", in linea di massima non dovevano utilizzarsi per azioni di guerriglia per non attirare il nemico con operazioni di rastrellamento che avrebbero ostacolato ogni attività. Tramite Sant'Agata giungevano in montagna staffette che recavano notizie politiche, militari, disposizioni del C.L.N., del Comando S.A.P., del SIM di zona, Adolfo Stenca (Rino) e G. Barla ("Dino" o "S 22"), e grandi quantitativi di materiale e di rifornimenti (da una testimoninanza e da una relazione di "Simon" a "Curto" del 5-12-1944, prot. n. 225/V/20). Destinazione primaria la Segreteria di zona che, diretta da Ottavio Siri (Mario), in dicembre aveva sede sulla costa, da cui tutto veniva smistato ai competenti Comandi e all'ispettore "Simon". Attraverso la Segreteria, oltre la distribuzione della corrispondenza, si realizzavano tutti i collegamenti. Il Comando della "Felice Cascione", alcune settimane precedenti la costituzione del Comando I Zona Liguria, aveva posto invece sede provvisoria in località Grillo, presso Tavole [Frazione di Prelà (IM)]; oltre ad alcuni vicini, possedeva depositi di materiale presso Piaggia [Frazione di Briga Alta (CN), si trova alle fonti del Tanarello alle pendici del monte Saccarello (2.200 m) presso il confine con la Liguria e la parte francese della val Roia], in una casa riposta di cui il proprietario era un certo "Cesare", ed a Ormea [in provincia di Cuneo, Alta Val Tanaro] presso l'intendente "Enzo" che custodiva pure il ciclostile  [...]
In ottemperanza alle direttive impartite dal superiore Comando della divisione "Felice Cascione" il Comando S.A.P. ed il C.L.N. provinciale perfezionavano l'organizzazione di una rete di informatori nelle città di San Remo, Taggia, Porto Maurizio, Oneglia, Diano Marina, Cervo, Alassio ed Albenga.
Le informazioni, per giungere con dovuta celerità e regolarità, dovevano pervenire alla Segreteria di zona, indi essere trasmesse al responsabile SIM [Servizio Informazioni Militari] di zona, "Rino" [Adolfo Stenca], che provvedeva ad inviarle ai Comandi di divisione e di brigata. Alla fine di dicembre "Curto" informava il Comando della II divisione "F. Cascione" (lettera n. 16 di prot.) che il nuovo recapito del Comando Operativo I Zona Liguria si trovava presso l'abitazione di "Rodolfo" a Case Carli [località nel territorio del comune di Prelà (IM)], e, quindi, lì doveva avvenire il collegamento.
Francesco Biga, Op. cit.