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lunedì 16 dicembre 2024

Le nostre azioni sono quasi esclusivamente concentrate in imboscate sulla Via Aurelia

La prima pagina della relazione del comandante Curto qui ampiamente citata. Fonte: Fondazione Gramsci

Nella settimana entrante aspetterò presso il comando a Villatalla [n.d.r.: frazione del comune di Prelà (IM)] l'annunciata visita del Comandante Simon [n.d.r.: Carlo Farini, a quella data comandante della I^ (provincia di Imperia) e della II^ (provincia di Savona) Zona Liguria]: se richiesto potrò farvi trovare anche gli altri componenti l'attuale Comando delle Brigate, cioé Giulio [Libero Remo Briganti], Mario [Carlo De Lucis] e Orsini [Agostino Bramè], che attualmente si trovano dislocati presso i Distaccamenti.
La citazione all'ordine del giorno dell'encomio solenne e l'ordine di trasformazione della 9^ Brigata [Felice Cascione] in Divisione "F. CASCIONE" sono per tutti noi un grosso e ambito premio che non mancherà certamente di incoraggiare e spronare tutti i nostri uomini a meritare sempre più l'attuale stima del Comando Divisione Brigate d'Assalto Garibaldi I^ e II^ Zona e del Comando Generale delle Brigate d'Assalto Garibaldi.
Le osservazioni [di Simon] circa il nostro effettivo controllo ed efficace direzione dei singoli distaccamenti sono purtroppo corrispondenti all'attuale nostra situazione
[...] specialmente in questi ultimi tempi, dato il rapido moltiplicarsi dei Distaccamenti, la mancanza di elementi direttivi e sperimentati, in particolare comandanti e commissari di distaccamenti, ed infine l'afflusso di elementi che non è stato ancora possibile vagliare e selezionare. Ora contiamo molto sulla formazione del Comando Divisionale per poter trovare gli elementi indispensabili per un buon lavoro organizzativo.
[...] proprio nei giorni scorsi ho dovuto consigliare al Vice Comandante ed al Vice Commissario di recarsi in tre zone distinte e prendere in mano l'effettivo controllo e direzione dei nostri Distaccamenti
[...] In conclusione è pacifico che il nostro esercito abbia come unica base la disciplina cosciente e volontaria che, possiamo assicurare, fa parte costante dei nostri sforzi e sappiamo benissimo che molto rimane ancora da farsi in questo senso.
Il caso di Marco [Candido Queirolo] credo che non sia completamente come l'espone uno della Banda, anche perché mi risulta che Marco stesso si è comportato lodevolmente in numerose azioni, specialmente contro colonne di tedeschi, ma purtroppo, recandomi io stesso a Triora, ebbi una poco buona impressione circa l'attuale stato di cose ed è stata precisamente questa visita che mi ha indotto a provvedere immediatamente per un più diretto controllo e direzione da parte del Comando di Brigata e ho inviato Giulio per sovrintendere alla zona tra Triora e Ventimiglia. Vittorio [n.d.r.: dovrebbe trattarsi di Giuseppe Vittorio Guglielmo, Vitò/Ivano, invero oggi la figura più popolare della Resistenza Imperiese], per quanto sia dall'inizio nelle nostre formazioni, non ha dato buona prova come compagno: era già stato destituito, poi riammesso al comando del Distaccamento, che pare si sia disgregato; attendo informazioni più precise e ho chiesto a Vittorio stesso un rapporto in proposito
[...] mi risultano piuttosto delle critiche per una nostra eccessiva magnanimità. È vero che finora le esecuzioni avvenivano dietro processo sommario fatto dal Comando di Distaccamento: il Tribunale di Brigata non ha ancora praticamente fatto l'entrata in funzione. Comunque non credo che i Distaccamenti abbiano fatto abuso di queste possibilità, al contrario, come ho già detto, si sono sempre comportati prudentemente e nei casi incerti chiedevano il nostro consiglio. Infine posso accertare in maniera formale e assoluta che le persone condannate sono sempre state giustiziate nelle maniere più corrette e seppellite, anzi mi pare ben strana ogni affermazione contraria.
[...] I nostri avversari hanno indubbiamente una fitta rete di spionaggio e penso che sia questa che li mette in grado di conoscere certi particolari delicati. Contro le spie ci difendiamo energicamente, ma siamo ancora ben lontani dalla loro totale distruzione. Provvederemo il più rapidamente possibile per l'arresto degli ufficiali inviati dal C.di L.N. A quanto risulta dovrebbe trattarsi di Bartali [Giovanni Bortoluzzi], Franco e un altro che l'accompagnava ed infine anche di Renato della Delegazione di Imperia [n.d.r.: in questo caso Curto <Nino Siccardi, comandante della II^ Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione", in seguito comandante della I^ Zona Operativa Liguria> e Simon avevano ricevuto informazioni sbagliate: nell'articolo qui collegato si può leggere anche dell'epilogo di questa vicenda, ma intanto si stralcia quanto segue "addirittura <Curto> lo fa arrestare e l'uomo <Bartali> viene liberato grazie all'intervento di Renato Martelli (Ferrero). Una volta giunto in val Tanaro..." e si aggiunge che Bartali, già a capo a settembre 1943 di una prima banda di partigiani in Località Vadino di Albenga (SV), poi dirigente sapista in quella zona, fu in seguito capo missione della Divisione “Silvio Bonfante” presso gli Alleati e vicecapo della Missione Alleata nella I^ Zona nei giorni della Liberazione. Si pubblica, poi, qui di seguito la copia di una missiva immediatamente successiva di Curto stesso, con cui il comandante riconosce l'errore compiuto nei confronti di Bartali]   
[...] Circa l'occupazione definitiva di località come da vostri ordini dati a me in data 4/7/44 i rastrellamenti effettuati in questi giorni in tutta la nostra zona dimostrano chiaramente che non siamo ancora in grado di occupare stabilmente una posizione qualsiasi [...] le nostre azioni sono quasi esclusivamente concentrate in imboscate sulla Via Aurelia, ma anche a questo scopo si avrebbe bisogno di un maggiore numero di armi automatiche, specialmente sten e mitra. Nelle zone di collegamento tra la IX e la XX Brigata [n.d.r.: in provincia di Savona. Giorgio Amico, Operai e comunisti. La Resistenza a Savona (1943-1945), GiovaneTalpa, 2004: «Con la bella stagione riprende vigore la lotta sulle montagne. Dal Distaccamento "Calcagno" prendono via via corpo i Distaccamenti "Astengo", "Maccari" e "Rebagliati" a formare la XX Brigata d'Assalto Garibaldi. Le forze partigiane sono ormai in grado di affrontare il nemico in campo aperto»] è stato inviato il Vice Commissario Orsini anche con lo scopo di provvedere ad un buon allacciamento. Data l'occupazione temporanea [nemica] delle località montane non ci è stato possibile insediarvi le amministrazioni popolari
[...] Ci atterremo strettamente alle disposizioni circa tutti coloro che si presentano a nome del C.di L.N. senza un regolare mandato. Il nostro Distaccamento inviato nella zona di Rialto era stato mandato colà per prendere collegamento con la XX Brigata e la località era stata scelta precisamente dall'ispettore Pio: provvederemo al suo ripiegamento nella zona di Erli e Zuccarello.
 
La lettera di Curto di metà luglio 1944 di chiusura del caso Bartali. Fonte: Fondazione Gramsci

Curto
[Nino Siccardi], Relazione (probabilmente indirizzata ad un dirigente del Partito Comunista) in data 8 luglio 1944, documento in Archivi della Fondazione Istituto Gramsci