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giovedì 26 dicembre 2019

I partigiani verso la costituzione della I^ Zona Operativa Liguria

La vetta di Monte Monega, alla convergenza di Valle Argentina (a ovest), della breve vallata della Giara di Rezzo (sud-est) e del solco principale della valle Arroscia (nord-est). Fonte: Wikipedia
 
Erven * [Bruno Luppi], che fin dall'inizio della sua attività dopo l'8 settembre 1943 si era adoperato per creare gruppi in montagna, aveva incontrata una certa difficoltà, che in sostanza si riscontrava un poco dovunque: fra i giovani fuggiti in montagna subito dopo l'armistizio alcuni erano tornati in città dopo una breve permanenza alla macchia; altri si limitavano a tenersi nascosti, ma non erano disposti a formare gruppi di combattimento; altri ancora erano scettici circa la possibilità di creare un'organizzazione efficiente [...] il farmacista di Molini di Triora [in Alta Valle Argentina] aveva comunicato ad Erven che finalmente un gruppo deciso si era formato in montagna presso Triora (poi risultò essere il gruppo di Vittò e di Tento). Tale comunicazione fu fatta direttamente ad Erven  probabilmente nel gennaio del '44 verso la fine del mese [...] Erven per esortare maggiormente il farmacista di Molini di Triora aveva alquanto esagerato nel descrivere la consistenza e l'efficienza dell'organizzazione militare in generale [...] Nel marzo '44 sorgono nuove difficoltà. Luigi Nuvoloni è costretto a fuggire  perché ricercato dalla Gestapo [...] Anche Candido Queirolo (Marco) nei primi giorni del marzo '44 lascia la zona di Imperia [...] In questo periodo Erven era solito pernottare ancora presso Beusi, mentre di giorno operava in città con gruppo di Arma di Taggia e con quello di Sanremo. [...] Frattanto Erven * per incarico del Partito (PCI) si era incontrato con Curto [Nino Siccardi]. L'incontro con espedienti vari per il reciproco riconoscimento era avvenuto in Artallo [Frazione di Imperia] dopo un primo incontro mancato a causa di un disguido. Durante l'incontro si era stabilito che Curto avrebbe preso contatto specialmente con i gruppi di montagna dislocati nella zona di Imperia, mentre Erven venne specialmente incaricato di prendere contatto con gli eventuali gruppi dislocati nella Valle Argentina.
Giovanni  Strato, Storia della Resistenza Imperiese (I^ zona Liguria) - Vol. I. La Resistenza nella provincia di Imperia dalle origini a metà giugno 1944, Editrice Liguria, Savona, 1976, ristampa del 2005 a cura dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia
 
Taggia (IM): Piazza degli Eroi Taggesi

* Bruno Erven Luppi. Nato a Novi di Modena l'8 maggio 1916. Figlio di un antifascista, fin da ragazzo prese parte alla lotta clandestina contro il regime fascista e, nel 1935, venne arrestato e incarcerato a Modena.  Trasferitosi a Taggia (IM), si inserì nell'organizzazione comunista clandestina di Sanremo (IM). L'8 settembre 1943 era ufficiale dell'esercito quando venne catturato dai tedeschi. Riuscì però a fuggire a Roma dove partecipò ai combattimenti di Porta San Paolo. Tornato nuovamente in Liguria, fu tra gli organizzatori della lotta armata ed entrò a far parte del C.L.N. di Sanremo. Per incarico della Federazione Comunista di Imperia il 20 giugno 1944 organizzò, con altri dirigenti del partito, la prima formazione regolare partigiana del ponente ligure, la IX^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione", con sede nel bosco di Rezzo (IM), la quale diventò a luglio 1944 la II^ Divisione "Felice Cascione".  Il 27 giugno 1944 da comandante di Distaccamento venne gravemente ferito nella battaglia di Sella Carpe tra Baiardo (IM) e Badalucco (IM). Per mesi riuscì avventurosamente, ancorché costretto alla macchia pur nelle sue tragiche condizioni di salute, a sottrarsi alla cattura da parte del nemico. In seguito, appena guarito, assunse la carica di vice commissario della I^ Zona Operativa Liguria.
Gli fu conferita la medaglia d’argento al valor militare il 13 dicembre 1952, n. d’ordine 1571 con la seguente motivazione: “Bruno Luppi fu Paolo, animatore tra i primi della Lotta di Liberazione nella Valle Argentina, organizzatore di valore e comandante capace e deciso, si distinse particolarmente nel contrattaccare con ardita iniziativa superiori forze tedesche risalenti la rotabile militare Baiardo Badalucco. Gravemente ferito alla gamba destra, rifiutava ogni soccorso e teneva imperterrito il suo posto di comando, respingendo il nemico ed infliggendogli gravi perdite”. Sella Carpe - Baiardo (Imperia), 27 giugno 1944.  
Vittorio Detassis


Imperia: Piazza Edmondo De Amicis ad Oneglia

Nella battaglia di Garessio (CN) [il 26 febbraio 1944] venne ucciso il partigiano Sergio Sabatini di Imperia.
L'11 marzo 1944 nello scontro nella zona di Nava, nel comune di Pornassio (IM), perirono altri due patrioti imperiesi, Olivio Livio Fiorenza e Giovanni Ramò. Al fatto d'armi parteciparono partigiani autonomi di Martinengo [anche Capitano Martinengo, Eraldo Hanau] e gruppi di resistenti del posto non ancora collegati con le organizzazioni antifasciste.
Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell’Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo I - Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998 - 1999

Il 28 marzo 1944 Curto (Nino Siccardi), fermatosi definitivamente in montagna, prende personalmente e direttamente il comando dei gruppi sorti sul nucleo della banda Cascione.  
Giovanni Strato, Op. cit.

[...] in concomitanza con l'aumentata pressione nazifascista, dal 28 marzo 1944 i maggiori gruppi partigiani, originati dalla "banda Cascione", vennero posti sotto il comando di Curto, che... riuscì a contattare anche le bande di "Tento", Pietro Tento, e di "Vitò" [o Vittò/Ivano, Giuseppe Vittorio Guglielmo, già combattente nelle Brigate Internazionali a difesa della Repubblica Spagnola, organizzatore di uno dei primi distaccamenti partigiani in provincia di Imperia, poi comandante di un Distaccamento della IX^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione", dal 7 luglio 1944 comandante della V^ Brigata "Luigi Nuvoloni" e dal 19 Dicembre 1944 comandante della II^ Divisione "Felice Cascione"], le quali agivano nella parte occidentale della provincia di Imperia in Alta Valle Argentina con base alla Goletta di Triora (IM).
Rocco Fava, Op. cit.
 
Le singole bande hanno un nome particolare: Volante quella di Cion [Silvio Bonfante]; Paradiso quella di Tito [Rinaldo Risso]; Inafferrabile quella di Ivan [Giacomo Sibilla]; ma, in genere, sono indicate anche con il nome del comandante. Più tardi, invece, prevarrà l'uso di un'indicazione numerica... Subito dopo il 28 marzo 1944 vi furono alcuni fatti... furono poi mandati due partigiani, Mirko [Angelo Setti] ed un altro, Peppù di Carpasio ad informarsi intorno ad un gruppo operante verso Ventimiglia, gruppo di Tento, ossia di Tento Pietro, e di Vittò...  
Giovanni Strato, Op. cit.  

Il gruppo di Tito [Rinaldo Risso] era dislocato nei pressi di Rezzo (IM); quello di Cion [Silvio Bonfante] in valle Arroscia; il gruppo di Ivan [Giacomo Sibilla] si spostò nei pressi di Caprauna (CN).
Rocco Fava, Op. cit.

Dolcedo (IM)

... si produsse il più importante avvenimento della storia della nostra guerra di montagna: la presa di contatto fra il Curto e le bande della zona occidentale comandate da Vittò, da Erven e da Marco (Candido Queirolo): il nucleo di quella che doveva diventare la Divisione Cascione, terrore del nemico, è creato... Altri distaccamenti operavano nella parte occidentale della provincia unitamente alle diverse bande non ancora inquadrate regolarmente, Gori [Domenico Simi], Gino, Artù [Arturo Secondo], Peletta [Giovanni Alessio], Fragola [Armando Izzo], Leo [Stefano Carabalona], al comando di Vittò e di Marco. Aprile fu un periodo di assestamento... Cion attacca convogli della Wehrmacht sulla strada di Diano Marina, li decima e li sconvolge; sorprende il nemico ad Aurigo ed a Chiappa  [Frazione di San Bartolomeo al Mare (IM)]; Dimitri e Gapon [Felice Scotto] del 2° distaccamento fugano i nazi-fascisti a Caporollo [Capo Rollo nel comune di Andora (SV)]; sul ponte di Rezzo il tedesco viene battuto e lascia nelle nostre mani due mitragliatrici St. Etienne, le prime catturate; spie fasciste vengono prelevate a Boscomare [Frazione di Pietrabruna (IM)] e a Dolcedo; stazioni di carabinieri vengono assediate ed occupate; ... il 30 marzo [1944] Dimitri e Caudacco con il 2° distaccamento in unione ad elementi di Badalucco occupano il paese e prendono contatto con la banda di Artù. Il nemico subiva perdite gravissime ed il bottino catturato andava ad ingrossare l'armamento dei nostri uomini, i quali, d'altra parte, non potevano contare su alcun rifornimento importante dal di fuori. E l'afflusso in montagna continuava sempre...
Mario Mascia, L'epopea dell'esercito scalzo, Ed. ALIS, 1946, ristampa del 1975 a cura dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia  

Castelvittorio (IM): uno scorcio di Alta Val Nervia

Nei primi giorni di aprile 1944 il Luppi si incontra nuovamente con il Siccardi a Costa di Carpasio [oggi località di Montalto Carpasio (IM)], presenti il savonese Libero Briganti (Giulio), Giacomo Sibilla (Ivan), Vittorio Acquarone (Marino) e Candido Queirolo (Marco); si decide di raccogliere tutte assieme una ventina di bande sparse sul territorio per costituire la IX Brigata d’assalto Garibaldi “F. Cascione”. Il che avviene. Anche “Vitò” si aggrega alla Brigata con i suoi uomini accampati in località “Goletta” [Triora] (Valle Argentina). Questi vengono suddivisi in due Distaccamenti denominati IV e V, quest’ultimo ha per comandante “Vitò” e per commissario il Luppi, con nome di battaglia “Erven”. Il Luppi, come commissario, nei mesi di maggio e giugno prende parte a tutte le azioni che hanno consentito di ripulire i territori delle alte valli Argentina, Nervia e Roja da presidi e postazioni tedesche e fasciste...
Prof. Francesco Biga in Atti del Convegno storico LE FORZE ARMATE NELLA RESISTENZA di venerdì 14 maggio 2004, organizzato a Savona, Sala Consiliare della Provincia, dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea della provincia di Savona (a cura di Mario Lorenzo Paggi e Fiorentina Lertora)

Il C.L.N. che iniziò un'opera di coordinamento e di aiuto tra le varie formazioni partigiane della provincia di Imperia... Fu il dott. Vallini, il farmacista di Molini di Triora (IM) ad essere l'anello di congiunzione [per il gruppo] di Vitò. Era impossibile circolare. Bisognava provvedere a liberare certe zone [dai nazifascisti] per poter ricongiungere i vari gruppi di patrioti. Erven ** a nome del Comitato di Liberazione portò il primo contributo in danaro di 80.000 lire... I gruppi del bosco di Rezzo (IM) e della Goletta divennero insieme la IX^ Brigata Garibaldi...
don Ermando Micheletto, La V ^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni" (Dal Diario di Domino nero Ermando Micheletto), Edizioni Micheletto, Taggia (IM), 1975

A maggio 1944 i distaccamenti dipendenti da Nino Curto Siccardi ammontavano a sei, considerando anche il gruppo di Mirko [Angelo Setti, in seguito vice comandante della IV^ Brigata "Elsio Guarrini" della II^ Divisione].


A fine maggio 1944 il Comando Generale per l'Alta Italia del Corpo Volontari della Libertà mandò disposizioni per la creazione in Liguria di un Comando unificato. Sorse così il primo Comando Militare Unificato Regionale Ligure (CMURL). La Liguria venne suddivisa in 4 zone in ottemperanza alle direttive impartite dal Comando Generale Alta Italia: I^ Zona Operativa, dalla Valle del Roia, estremo ponente della provincia di Imperia, a quella dell'Arroscia...
Attorno al 13-14 giugno 1944, in considerazione del crescente numero di combattenti che agivano nel territorio venne riconosciuta alle forze della Resistenza imperiese una nuova unità operativa, la IX^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione".
Rocco Fava, Op. cit.

Verso la fine della prima quindicina del giugno '44 i gruppi più o meno direttamente dipendenti da Curto arrivano a comprendere circa 1.500 uomini... IX Brigata... entrerà a sua volta a far parte del Corpo Volontari della Libertà (costituitosi il 19 giugno '44)...  
Giovanni Strato, Op. cit
 
A fine maggio il Comando Generale per l’Alta Italia del Corpo Volontari per la Libertà (CVL), recentemente costituitosi, manda disposizioni per la creazione in Liguria di un Comando unificato. Sorge così il primo Comando Militare Unificato Regionale Ligure (CMURL), insediato nel giugno e ratificato con decreto il 1°luglio 1944. Tale comando assume funzioni d’organo di diretto ed effettivo controllo. Il territorio ligure viene successivamente suddiviso in quattro
Zone Operative in ottemperanza alle direttive impartite dal Comando Generale Alta Italia.
La Prima Zona Operativa Ligure comprendeva la provincia di Imperia e l’Albenganese (dalla valle del Roja a quella dell’Arroscia compresa).
Redazione, Arrivano i Partigiani. Inserto 2. "Le formazioni di montagna della I^ e della VI^ Zona Operativa Ligure che operavano nella provincia di Savona", I Resistenti, ANPI Savona, numero speciale, 2011

venerdì 6 dicembre 2019

I problemi di una missione alleata

Documento segreto inglese del 13 gennaio 1945, rintracciato a cura di Giuseppe Mac Fiorucci in vista della preparazione del suo Gruppo Sbarchi Vallecrosia, documento attestante anche l'avvenuto arrivo del capitano Bentley tra i partigiani della I^ Zona Operativa Liguria *
*
Il testo riporta:

A:    Capt: G.M.T. Jones,                                                                           SEGRETO
Collegamento delle Forze di Informazione                                               Ref: OB/1/19
                                                                                                                  13 gennaio 45
Da:    Distaccamento 20
N°1 Forze Speciali


Come richiesto per le informazioni del 6° Gruppo d'Armata, segue un resoconto delle nostre attività fino ad ora.

La prima fase del nostro lavoro, ora quasi completata, fu di stabilire un contatto con le bande note nell'area e di approntare un piccolo invio di rifornimenti per soddisfare le loro richieste immediate.

Nella seconda fase abbiamo inaugurato il contatto radio e per corriere coi partigiani più prossimi e abbiamo inviato rifornimenti via terra su piccola scala. Un Ufficiale di Collegamento Britannico [il capitano Robert Bentley: vedere infra] con operatore W/T è stato infiltrato via mare con il compito di organizzare il ricevimento e il successivo trasporto via terra dei rifornimenti inviati via mare. Ci si aspetta che questi mezzi siano i più produttivi, sebbene la loro messa in opera sia stata ritardata dalla necessaria preparazione e dalle avverse condizioni meteorologiche. Terremo informati il vostro ufficio circa ogni importante progresso che otterremo nella realizzazione di questi piani o di ogni altro nuovo progetto iniziato da noi.

(firmato) BETTS
S/Ldr.
20° Dist. N°1 SF



[ n.d.r.: si fa qui seguire la traduzione di un'altra comunicazione del SOE, attinente gli inizi dell'attività del capitano Bentley in qualità di ufficiale di collegamento con i partigiani della I^ Zona Operativa Liguria (anche questo copia di un documento compulsato da Giuseppe Mac Fiorucci) ] 

S E G R E T O

Capt. G.M.T. Jones,
Distaccamento OSS,
NIZZA

Rif: OP/I/19

30 Gennaio 1945

In riferimento al nostro OB/I/19 del 13 Gen, segue un resoconto ulteriore:

Due pattuglie di corrieri e una pattuglia per depositi sono state inviate via terra oltre frontiera sin dal 13 Gen; uno dei corrieri ha preso contatto con organizzazioni partigiane più remote di quelle contattate in precedenza, e ha riportato informazioni riguardo le centrali idro-elettriche e i centri di ditribuzione in VAL MAIRA e in VAL VARAITA. È nostra intenzione organizzare una squadra anti-sabotaggio con riferimento speciale per queste strutture. Il contatto radio con la nostra missione nell'area Settentrionale è eccellente. Il nostro Ufficiale di Collegamento Britannico nella Liguria Occidentale è stato disturbato dalla pressione Tedesca sulla Divisione a cui è stato inviato. Il contatto radio è stato interrotto a causa dei suoi spostamenti, comunque un certo ammontare di informazioni tecniche ci è stato trasmesso da lui e successivamente passato a voi. Il clima gli ha impedito l'infiltrazione di rifornimenti in questo mese, ma nel mese di Febbraio è previsto un certo numero di operazioni al riguardo.

Firmato: M.P. LAM. Capt.

per S/Ldr,
Distaccamento OC 20
N° 1 Forze Speciali


Accettando l'incarico di capo dell'Ufficio Operazioni della Missione in zona nemica, tramite Corsaro [Giulio Pedretti] il comandante Stefano Carabalona (Leo) poteva inviare da Pigna al Comando alleato [quello di Nizza] le informazioni necessarie sui dispositivi di difesa tedeschi, da distruggere con bombardamenti aerei. Il comando della II^ Divisione "Felice Cascione" aveva chiesto a quello alleato le credenziali... Il 5 ottobre [1944] tramite il comando della V^  Brigata "Luigi Nuvoloni" il comando della II ^ Divisione riceveva il benestare degli alleati, mentre Carabalona, ancora nella zona di Pigna , da una loro lettera apprendeva che il generale americano Alexander aveva incaricato il capitano inglese Robert Bentley (Bob) di raggiungere con il sergente radiotelegrafista John Mac Dougall (Mac), munito di ricetrasmittente, il comando della Divisione...
Francesco Biga e Ferruccio Iebole (a cura di Vittorio Detassis), Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), vol. V, Ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, 2016


Documento segreto inglese, rintracciato a cura di Giuseppe Mac Fiorucci in vista della preparazione del suo Gruppo Sbarchi Vallecrosia, documento che sottolinea la primigenia ipotesi logistica della Missione Bentley
 
[…] A tal fine, la  N. 1 Special Force, la sezione italiana del SOE, organizzò l’invio di una missione, comandata dal capitano Robert C. Bentley, denominata “Saki”, che dal confine francese si sarebbe portata nella provincia di Imperia. Bentley avrebbe studiato la possibilità di approvvigionamenti alle forze partigiane via mare, e avrebbe cercato di collegarsi con la missione “Flap che era già operativa nel Piemonte meridionale e al confine con la  provincia di Savona. Dopo una ulteriore missione, denominata “Clarion”, comandata dal maggiore Duncan Lorne Campbell, sarebbe stata paracadutata per svolgere compiti di collegamento nella zona montagnosa a sud delle Langhe, egli avrebbe preso il comando del personale britannico nelle province di Imperia e Savona. […] Inizialmente la missione doveva essere paracadutata nella zona di Cuneo dove sarebbe stata contattata dal maggiore Temple della missione “Flap”, e successivamente avrebbe preso contatto con la 2° Divisione Ligure a nord di Imperia. La missione Flap era in contatto con le formazioni autonome del Maggiore Enrico Martini “Mauri” dell’Esercito di Liberazione  Nazionale. […] Il vice comandante sarebbe stato il capitano Bentley, ma la missione Clarion  non iniziò come previsto. Nelle istruzioni operative  della missione “Saki” del capitano Bentley, redatte un mese dopo, il 30 ottobre 1944, troviamo che la sua missione sarebbe arrivata via mare, avrebbe raggiunto le formazioni garibaldine della Div. “Cascione” sulle montagne imperiesi e solo dopo il suo insediamento sarebbe stata paracadutata la missione Clarion del maggiore Campbell. Al suo arrivo Bentley avrebbe lasciato il comando della missione a Campbell. Ma anche la missione Saki  non ebbe luogo secondo quanto pianificato  per le cattive condizioni climatiche. La missione Clarion venne paracadutata l’8 dicembre 1944: era composta dal maggiore Campbell, dal capitano Irving-Bell, dal tenente Clark e da due operatori radio.
Antonio Martino, La missione alleata "Indelible" nella II^ Zona Operativa savonese, pubblicato su Storia e Memoria, rivista dell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Genova, 2011-1


[…] Inoltre l’inverno giunse in anticipo sulle montagne e i collegamenti con gli alleati, che avvenivano attraverso i sentieri alpini, erano resi impossibili. Si ipotizzò anche di tentare con i sommergibili, ma non ci fu nessun serio risultato. Si poteva tentare soltanto via mare. Il 20 dicembre 1944 doveva sbarcare il capitano Robert Bentley, ma fu tutto rinviato per il mare in tempesta. Dapprima arrivarono due collaboratori del capitano […] 
Renato Plancia Dorgia, in Giuseppe Mac Fiorucci, Gruppo Sbarchi Vallecrosia, ed. Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia - Comune di Vallecrosia (IM) - Provincia di Imperia - Associazione Culturale "Il Ponte" di Vallecrosia (IM)


n.d.r.: circa la preparazione della sua missione tra i partigiani, discorrendone in Mario MasciaL'epopea dell'esercito scalzo, ed. A.L.I.S., 1946, ristampa del 1975 a cura dell'Isrecim, il capitano Bentley fece riferimento anche alla Missione Flap. Bentley dettagliò, poi, il suo sbarco clandestino nella notte tra il 6 ed il 7 gennaio 1945 a Vallecrosia (IM), o, più probabilmente, sulla limitrofa spiaggia di Camporosso (IM), un luogo, comunque, dove era atteso da uomini del Gruppo Sbarchi della Resistenza e delle S.A.P.: di questi ultimi fece solo i nomi, forse perché erano stati di ausilio nella fase ancora di preparazione, di Nino Alberto Guglielmi, Mimmo Domenico Dònesi, Tonino Antonio Capacchioni  ]


... In questo frattempo arrivò dalla Francia il Cap. Gino [Luigi Punzi, Medaglia d’Argento al Valore Militare] per mettere il piano <la missione del capitano del SOE britannico Robert Bentley quale ufficiale di collegamento degli alleati con i garibaldini> in esecuzione. La base di sbarco doveva essere il giro del Don, tra Arma di Taggia e Riva Ligure. Mi procurai una casetta nelle vicinanze come punto di appoggio. Tutto era pronto e si attendeva il primo sbarco, quando... saputo che l'ufficiale aveva con sé una forte somma lo rapinò e lo uccise. Il cap. Bentley decise di tentare gli sbarchi a tutti i costi. Per 6 notti mi recai con 60 uomini al posto stabilito e vi rimanevo dalla mezzanotte all'alba, malgrado fossimo circondati da postazioni nemiche, segnalando alle imbarcazioni veloci alleate la nostra presenza. Per ben due notti un battello raggiunse il Giro del Don, ma fu costretto a cambiare rotta perché individuato dal nemico e sottoposto a violento cannoneggiamento delle batterie costiere. Domenico Gori Simi, comandante del III° Battaglione "Candido Queirolo" della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione" in Mario Mascia, Op. cit.



5 gennaio 1945 - Dal comando della Divisione "Silvio Bonfante", prot. n° 88, al Comando della I^ Zona Operativa Liguria - Si comunicava "che erano state occultate delle armi nei pressi di Nasino [(SV)]". Materiale bellico frutto di un lancio inglese fatto per il capitano 'Roberta' [capitano del SOE britannico Robert Bentley, responsabile della missione alleata nella I^ Zona Operativa Liguria]..."

11 febbraio 1945 - Dal C.L.N. di Sanremo, prot. n° 273, al capitano Roberta (Robert Bentley) - documento scritto in inglese - Il capitano Bentley veniva ringraziato per la sua partecipazione al convegno di Beusi [località nei pressi di Ceriana (IM), dove, il 9 febbraio 1945, ebbe luogo un'importante riunione dei dirigenti della Resistenza imperiese e della missione alleata, assente Nino Curto Siccardi, comandante della I^ Zona Operativa Liguria, in quanto malato]. A Bentley veniva anche accennata la preparazione di alcune piantine segnaletiche di postazioni nemiche.

13 febbraio 1945 - Dal CLN di Sanremo, prot. n° 287/SIM, alla Sezione SIM della V^ Brigata della II^ Divisione "Felice Cascione" - Chiedeva di comunicare al capitano Roberta [capitano Bentley] il bombardamento alleato di Sanremo, avvenuto il giorno prima.

26 febbraio 1945 - Dal C.L.N. di Bordighera, prot. n° 2, al comandante Curto [Nino Siccardi comandante della I^ Zona Operativa Liguria] - La missiva informava che il mentovato Comitato era entrato in contatto con il garibaldino Leo [Stefano Carabalona, già comandante di distaccamento partigiano e protagonista di eroici episodi, quali il suo contributo alla valorosa, ancorché vana difesa di Rocchetta Nervina (IM) e di Pigna (IM); artefice del ritorno da Ventimiglia (IM) via mare, con l’intervento finale di Giulio “Corsaro/Caronte” Pedretti e di Pasquale Pirata Corradi, ma con l’aiuto di molte altre persone, alle loro fila di alcuni ufficiali della missione alleata Flap; responsabile, al momento cui si riferisce questa testimonianza, della Missione Militare (dei Partigiani Garibaldini) presso il Comando Alleato] del Secret Service [OSS statunitense] inviato a Vallecrosia dagli americani per avere notizie sulla 28^ linea; che Leo era poi stato ferito da agenti dell'U.P.I. [Ufficio Politico Investigativo della Repubblica di Salò] in seguito a una delazione del suo radiotelegrafista; ... che Leo aveva confermato di essere passato il 10 dicembre 1944 in Francia, dove aveva preso contatto con il Comando americano di Nizza e con il capitano Roberta [capitano inglese Bentley]; che quest'ultimo volle avere molte notizie sugli uomini della II^ Divisione "Felice Cascione"...

3 aprile 1945 - Dal Comando Operativo della I^ Zona Liguria, ispettore "Giulio" [anche "Mario", Raffaello Paoletti], al Comando Militare Unificato Regionale Ligure - Segnalava che era giunto in zona da Genova alla vigilia di Pasqua; che aveva trovato 500 partigiani pronti per ricevere i lanci; che i lanci venivano effettuati di notte con un apparecchio che scaricava 25-30 colli per volta; che, per diversi motivi, tra cui anche la nebbia, si erano avuti sino ad allora solo 3 lanci in circa 10 giorni; che "il morale dei garibaldini è altissimo"; ... che con i lanci nella zona si erano sino a quel momento ricevuti 70 Sten, 23 Bren, oltre 100 fucili mod. '91 e poche munizioni per le armi automatiche; che si erano avute divergenze, poi chiarite, con il responsabile della missione alleata [capitano Robert Bentley], perché quest'ultimo, in aderenza ad una interpretazione della direttiva del generale Clark, voleva fare interrompere i lanci, in quanto gli effettivi garibaldini avevano superato le 2000 unità; che in un primo tempo l'ufficiale alleato di collegamento averva addirittura chiesto la diminuzione degli effettivi dei garibaldini; che dopo le spiegazioni del caso si era convenuto di fare terminare i lanci come concordato in precedenza; ...

7 aprile 1945 - Dal Comando della I^ Zona Operativa Liguria a Orsini [Agostino Bramè, commissario politico della V^ Brigata] - Venivano chiesti, dietro protesta di R.C.B. [capitano Robert Bentley] chiarimenti circa la distribuzione di armi arrivate in tre differenti sbarchi, circostanze sulle quali non erano state fatte le dovute relazioni.

13 aprile 1945 - Dal Quartiere Generale Alleato della I^ Zona Liguria [capitano Bentley] al comandante Curto [comandante della I^ Zona Operativa Liguria] - Si segnalava di avvisare il comando della II^ Divisione di mettere a disposizione di R.C.B. [capitano Bentley] i 23 Sten ed i 2 Breda sbarcati a Bordighera [quasi di sicuro, invece, a Vallecrosia, forse in zona Rattaconigli, cioé sul confine tra le due cittadine], insieme ai 2 istruttori di sabotaggio, il 4 aprile u.s. e di aggiungere i 15 Sten con relative munizioni, portati da Bartali [Giovanni Bortoluzzi, già a capo a settembre 1943 di una prima banda di partigiani in Località Vadino di Albenga (IM), poi dirigente sapista in quella zona, capo missione della VI^ Divisione “Silvio Bonfante” presso gli alleati, vicecapo della Missione Alleata nella I^ Zona nei giorni della Liberazione]. Si fornivano altre indicazioni e si aggiungeva che in allegato vi era una lettera da consegnare in Francia tramite la squadra di Bordighera [Gruppo Sbarchi Vallecrosia, in effetti].

19 aprile 1945 - Dal Comando della I^ Zona Operativa Liguria al comandante della IV^ Divisione 'autonoma' Alpi - Venivano svolte alcune considerazioni e ribadite alcune decise prese di posizione. Che il capitano Bentley aveva richiesto le armi nascoste a Viozene. Che le armi, anche se recuperate, non erano mai state consegnate al richiedente. Che non era veritiera l'affermazione del "maggiore" [del gruppo Alpino dei badogliani] secondo la quale "disposizioni superiori stabiliscono che tutto il Piemonte è di giurisdizione dei gruppi 'Mauri'. Che le suddivisioni amministrative non risultavano attendibili quanto "la demarcazione fisica" rappresentata dalle Alpi. Che tutta la zona a sud delle Alpi era indispensabile alle formazioni Garibaldi per poter difendere l'Alta Val Tanaro. Che nella Val Tanaro le richiamate organizzazioni autonome non avevano organici sufficienti per procedere ad un'adeguata occupazione del territorio. Che di conseguenza lo scrivente comando della I^ Zona aveva deciso di fare agire alcune sue strutture nella zona di Garessio-Ormea-Ponti di Nava. Che prendeva nota del desiderio di collaborare fraternamente nella lotta. Che il capitano Bentley era già addivenuto tramite incontro ad un accordo con la missione inglese presso le formazioni 'Mauri' per ottenere una proficua collaborazione più generale.

20  aprile 1945  - Dal responsabile del Comando Militare Unificato della Liguria a Curto [Nino Siccardi] comandante della I^ Zona Operativa della Liguria - Scriveva che "dopo un mese e mezzo il Comando Regionale ha ricevuto notizie. Occorrono i dati sulle azioni concordate tempo addietro, sui lanci ricevuti e sull'armamento della Zona. A causa della mancanza di notizie sulle azioni effettuate nella I^ Zona non si è potuto scrivere nulla sull'operato della II^ Divisione "Felice Cascione" e della VI^ "Silvio Bonfante" sul bollettino regionale. Si ricorda che tutte le formazioni partigiane sono state unite nel C.V.D.L. (Corpo Volontari della Libertà), che è regolarmente inserito nell'esercito italiano. Le missioni alleate [come quella di Bentley] hanno funzione di collegamento e non di comando anche perché gli obiettivi, pur avendo nelle linee generali gli stessi scopi, differiscono nei particolari. La tendenza dei rappresentanti anglo-americani è quella di utilizzare le nostre forze a copertura delle loro ed a minimizzare lo sforzo in direzione della conquista delle nostre città e province; il nostro obiettivo principale è proprio quello contario. Occorre sabotare ed ostacolare i nemici in ritirata, ma bisogna arrivare a liberare le città della costa prima degli alleati per chiari intenti patriottici...". 

24 aprile 1945 - Dal Comando della I^ Zona Operativa Liguria al comando della VI^ Divisione "Silvio Bonfante" - Scriveva che "il capitano "Bartali" [Giovanni Bortoluzzi] raggiungerà il comando divisionale in indirizzo e sarà l'incaricato della missione alleata presso il comando divisionale, funzionando da collegamento tra lo scrivente comando ed il comando divisionale. Bartali dipenderà dal capo missione "capitano Roberta" [capitano Bentley]. Si prega di fornire "Bartali" di tutto ciò di cui ha bisogno, nonché di alcune staffette e della puntuale segnalazione di tutte le azioni svolte dalla VI^ Divisione"

da documenti Isrecim  in  Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo II - Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998 - 1999 

 ...  Arrivo della missione e incontro con la missione “Clover”... 23 marzo [1945] - La Missione Cotulla III composta dal Maggiore Johnston e dal sottufficiale CQMS (Company Quarter Master Sergeant) del Corpo delle Trasmissioni (Royal Corps of Signals) Everitt E. K., venne paracadutata sul fare del giorno vicino a Pei, frazione di Zerba (Piacenza). L'atterraggio avvenne perfettamente e la sera stessa i due proseguirono verso il Quartier Generale del Ten. Col. McMullen per ricevere informazioni. 24 marzo - Raggiunsero Alpe, frazione di Vobbia (Genova), dove incontrarono il Ten. Col. McMullen ed il Maggiore Davidson, ricevettero gli ordini operativi. Durante il loro viaggio verso la zona di Savona avrebbero dovuto: 1. Contattare i comandanti della Divisione “Mingo”, che era operativa ad ovest della strada principale Genova-Alessandria, aggiornarli sulla situazione, dare a loro le direttive operative ed individuare quali fossero le loro necessità più urgenti. Allo stesso tempo, dal momento che la Divisione era passata sotto il comando della VI Zona, Johnston sarebbe stato considerato il rappresentante del Maggiore Davidson in quella zona. 2. Rilevare la missione precedentemente comandata dal Capitano Irving-Bell, che era stato catturato verso la fine di febbraio. 3. Inviare maggiori dettagli sulla cattura del Capitano Irving-Bell. 4. Contattare il C.L.N. di Savona e tutte le formazioni a Nord ed a Ovest di Savona sino a quelle di Albenga. 5. Stabilire un servizio regolare di staffette tra la missione “Indelible”, la missione principale “Clover” e la sub-mission “Saki”, comandata dal Capitano Bentley, nella provincia di Imperia, e la missione “Corona” comandata dal Maggiore Ballard, nelle Langhe...
Antonio Martino, Op. cit.