lunedì 25 aprile 2022

Presso a poco è il luogo dove domenica è stato ucciso il bandito Tripodi

 

Pagina 70 del Diario del Distaccamento di Sanremo (IM) della XXXII^ Brigata Nera Padoan - cit. infra
 
17 gennaio 1945 [...] D'ordine del comandante invio quattro legionari con un soldato tedesco in Via Catalani dove questi precisa trovarsi dei fuori-legge.
Presso a poco è il luogo dove domenica è stato ucciso il bandito Tripodi.
All'ultimo momento il Caposquadra Bossolasco porta con sè Ravinale e Rubaudo affermando che gli altri li troverà in galleria per passarli al milite germanico. La scelta degli uomini avveniva durante l'allarme e il bombardamento aereo della città [n.d.r.: Sanremo (IM)].
Rientro della pattuglia ore 18 circa.
Novità n.n.
Sono state perquisite varie case.  
Il Vice Comandante, Aldo Ravina - Visto, il Comandante Angelo Mangano 
Diario (brogliaccio) del Distaccamento di Sanremo (IM) della XXXII^ Brigata Nera Padoan. Documento in Archivio di Stato di Genova, copia di Paolo Bianchi di Sanremo

Una vista sulle colline alle spalle del centro urbano di Sanremo (IM)

RAVINALE ATHOS: nato a Dogliani (Cn) il 13 luglio 1927, squadrista della Brigata Nera “Padoan”, distaccamento di Sanremo.
Rapporto della polizia giudiziaria di Sanremo dell’8.11.1945: Verso le ore 17 del 14 gennaio 1945, un gruppo di una decina di militi della brigata nera, armati di mitra, si scontrò nella via Duca degli Abruzzi, nei pressi del numero civico 100, con i partigiani Siccardi Gildo, Foti Domenico e Tripodi Antonio che percorrevano la strada in senso inverso, diretti verso Sanremo per missione. Il gruppo delle brigate nere, evidentemente informati, aprì il fuoco contro questi riuscendo a catturare il Tripodi, il quale mentre veniva accompagnato verso Sanremo tentò di porsi in salvo dandosi alla fuga ma venne raggiunto da colpi d’arma da fuoco e subito finito con il lancio di una bomba a mano. Facevano parte del gruppo di brigatisti il Ravinale Athos, il quale venne riconosciuto dalla signorina Furlan che affermò che il Ravinale fu il primo ad aprire il fuoco, Bianchi Bruno, irreperibile, Siri Mauro, Nicò Ambrogio, irreperibile, Carlevaris Salvatore, il quale venne ferito ad una gamba, Rossi Ernesto, irreperibile.
Interrogatorio di Ravinale Athos dell’8.4.1946: Mi sono arruolato volontariamente nella brigata nera sanremese il 10 novembre 1944. Fui subito incorporato ed assegnato a fare servizi di guardia alla caserma e pattuglie in città. Ho partecipato assieme ai miei compagni a diversi rastrellamenti contro i partigiani a Sanremo e dintorni. Il primo di detti rastrellamenti l’ho eseguito nel novembre 1944 in regione San Michele, nella quale vennero fermati due renitenti che vennero poi rilasciati.
[...] Il 13 gennaio ho partecipato ad un rastrellamento in regione San Bartolomeo - Gozzo - Borello, nella cui azione venne arrestato il partigiano Zunino Giobatta, detto Kim, che in seguito venne incorporato nella brigata nera. In località Borello venne effettuata una sparatoria a distanza contro due partigiani i quali non vennero colpiti. Detti rastrellamenti li ho eseguiti perché comandato dal comandante del distaccamento Mangano e dal capo squadra Bossolasco. Posso dire che durante tali azioni non feci mai male alcuno. Mi sono arruolato nella brigata nera perché disoccupato e bisognoso di guadagnare per aiutare la mia famiglia. [...]
Leonardo Sandri, Processo ai fascisti: una documentazione, Vol. 9, StreetLib, Milano, 2019 
 

Il 14 gennaio 1945 alcuni uomini della Cascione sono sorpresi a Sanremo dalla Brigata Nera. Alle 17.30, tra la via Duca degli Abruzzi e la via Franco Norero, viene ucciso Antonio Tripodi detto "Lupo" di Pietro e di Maria Crea, nato a Montebello Jonico il 10 dicembre 1918. È in compagnia del cognato Domenico Foti, detto "Vento", anche lui di Montebello, e di Salvatore Fazio di Bordonaro (ME). Lupo era residente a Sanremo e, dopo l'8 settembre, aveva disertato il servizio a Livorno, dove era marinaio scelto, per aggregarsi alla brigata partigiana che operava in città.
Pino Ippolito Armino, Storia della Calabria Partigiana, Pellegrini, 2020 
 
[n.d.r.: Foti e Fazio risultano - da una consultazione della banca dati Ilsrec - sopravvissuti alla guerra; il richiamato Istituto, poi, riporta, al pari di altri testi sulla Resistenza, la notizia della morte di Antonio Tripodi come avvenuta a Taggia]