giovedì 16 aprile 2020

... i fascisti scappando abbandonarono 2 muli

Badalucco (IM)
 
Il 6 gennaio 1945 ebbe luogo un vasto rastrellamento a danno dei garibaldini della II^ Divisione  "Felice Cascione" nei pressi del Passo della Verna.
La "befana" di quell'anno fece trovare nella calza degli imperiesi un'abbondante nevicata, che non impedì agli uomini del II° Distaccamento "Novella" del I° Battaglione "Carlo Montagna" della IV^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Elsio Guarrini" di riuscire a sganciarsi dal nemico in Località Binelle del comune di Montalto Ligure [oggi Comune di Montalto Carpasio (IM)].
I patrioti trovarono difficoltà a mimetizzarsi tra gli spogli tronchi dei castagneti, ma avevano dalla loro la cancellazione delle impronte in cagione della bufera che imperversava.
I due austriaci che avevano disertato dal Distaccamento probabilmente avevano indicato la via ai nazisti, ma di loro non si seppe più nulla.
Sempre il 6 gennaio ebbe luogo un altro rastrellamento, in Valle Argentina.
Tre colonne nemiche provenienti da Molini di Triora, Diano Marina ed Imperia si concentrarono intorno a Badalucco.
Erano composte in massima parte da fascisti e repubblichini, quasi tutti liguri, molti dei paesi vicini alla zona di queste azioni. Pochi i tedeschi. Prima di arrivare bruciarono quasi tutte le case incontrate sui tragitti percorsi.
I nazifascisti cercavano di individuare nei pressi di Montalto l'abitazione di Fedè, che fungeva  da recapito della II^ Divisione. E trucidarono a Badalucco tre civili sorpresi per strada.
Rocco Fava di Sanremo (IM), "La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e della Storia Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945)" - Tomo I, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998-1999   
 
... ultimo rastrellamento tedesco-fascista in Valle Argentina. Esso fu stroncato dalla nostra artiglieria al mattino dell'Epifania: per la prima volta usammo cannoni provvisti di congegno di puntamento.
Andrea (partigiano, al momento ancora ignoto, con ruolo di rilievo in seno alla V^ Brigata "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione), Lettera dei primi del 1945 indirizzata ad un dirigente del Partito d'Azione a Milano, documento oggi in Fondazione Gramsci
 
6 gennaio 1945 - Da CORPO VOLONTARIO DELLA LIBERTA' ADERENTE AL C.L.N.,  Sezione S.I.M. [Servizio Informazioni Militari] della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni", prot. n° 253, al comando della II^ Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione" e p.c. al comando della V^ Brigata - Informazioni militari: "Oggi forze nazifasciste hanno effettuato un rastrellamento a Badalucco. Si calcola siano stati impiegati per detto rastrellamento più di Cinquecento uomini, i quali hanno occupato il paese con manovra avvolgente, provenienti da Molini di Triora, Diano Marina ed Imperia valicando Passo Veina, S. Remo, Ceriana seguendo la via del Passo S. Bernardo.
I nazifascisti hanno bruciato quasi tutte le case di campagna che hanno incontrato sul loro cammino.  Le forze provenienti da Molini, arrivate al ponte rotto di Montalto che era ancora notte, cercarono della casa di Fedè (Recapito della Divisione).
Verso le ore 9.30 i nazifascisti sono entrati in Badalucco dove sono andati di casa in casa cercando munizioni. È stata bruciata una casa dove è stato trovato un moschetto, un'altra  dove è stata trovata della munizione ed è stata fatta saltare... Tre individui borghesi sorpresi per la via sono stati vilmente trucidati. Alle ore 15 pomeridiane i primi reparti di nazifascisti hanno lasciato Badalucco diretti verso Taggia. In questo primo gruppo ho contato 160 uomini. 4 gruppi di 25 o 30 uomini, i rimasti, lasciavano il paese, diretti, parte verso Taggia, parte verso Carpasio e parte verso Molini di Triora. Questi ultimi sono stati attaccati da squadre di Garibaldini della V Brigata. Durante tale attacco i repubblichini perdevano un mortaio da 81 mm.
Alle ore 16.30 una pattuglia composta di 7 uomini, gli ultimi rimasti, lasciava Badalucco e si congiungeva con un gruppo di 50 uomini che attendevano subito fuori il paese.
Al detto dei fascisti che hanno preso parte all'azione, dovevano circondare Badalucco sino dalle 5 del mattino. Tutto ciò è fallito perché al passo di Veina hanno smarrito la strada.
Si è notato che la forza adoperata per questo rastrellamento era composta in massima parte da fascisti e repubblichini, quasi tutti liguri e dei paesi a noi vicini. Pochi erano i tedeschi. il responsabile S.I.M. di BRIGATA (Brunero) [Franco Bianchi]"
da un documento Isrecim in Rocco Fava di Sanremo (IM), Op. cit. - Tomo II

[ n.d.r.: quasi tutti i documenti partigiani, anche se scritti nelle condizioni difficili che ben si possono immaginare, anche quelli vergati a mano, riportavano la dicitura Corpo Volontari della Libertà (costituitosi il 19 giugno '44)  ]
 
Taggia (IM): uno scorcio

Gli attaccanti si diressero subito dopo a Taggia, a Carpasio e a Molini di Triora.
La colonna nemica, forte di 40 unità, che tornava a Molini di Triora, fu avvistata dai Distaccamenti Mia e Serpe.
I garibaldini si attestarono allora sotto Glori, Frazione di Molini di Triora (IM), facendo un fuoco incrociato, che obbligò i repubblichini prima a disperdersi, cercando rifugio anche nei tombini, e quindi a scappare.
I patrioti recuperarono due muli, uno carico di un mortaio da 81 mm e relative munizioni, l'altro di... dolci già pronti per la befana fascista.
"... i fascisti scappando abbandonarono 2 muli, uno carico di un mortaio da 81 mm e rispettive munizioni, l'altro di dolci per festeggiare la befana fascista" così, in effetti, lasciò scritto in una sua relazione al comando partigiano Giovanni Jeannot/Monaco Rebaudo *, partecipe anch'egli di quello scontro del 6 gennaio 1945 contro i militi fascisti del Battaglione Monterosa di stanza a Molini di Triora.
Dalla testimonianza di Pippo Rebaudo, conservata presso l'Archivio dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia, si ottiene la conferma dell'episodio dei muli abbandonati e si apprende che il giorno dopo lo scontro testé rammentato il comandante del presidio fascista di Molini di Triora avrebbe detto alla popolazione: "Ho compiuto molti rastrellamenti  in Croazia, ma non ho mai avuto paura come ieri".
Rocco Fava, Op. cit. - Tomo I

* Giovanni Rebaudo [famiglia di Pigna (IM), poi residente a Ventimiglia dalla Liberazione sino alla morte], nato a Monaco Principato il 29 novembre 1921. Militò nella Resistenza in seguito ai bandi di arruolamento della R.S.I. del 24 giugno 1944. Come molti altri giovani preferì combattere per la libertà, anziché al servizio dell'occupante tedesco. Entrò a far parte del Distaccamento di Buggio [Frazione di Pigna (IM)] comandato da Carlo Cattaneo "Carletto", di Ventimiglia, Distaccamento che operava nella zona di Carmo Langan [Comune di Castelvittorio (IM)]. Dopo una settimana, il 2 luglio 1944 ebbe il suo battesimo del fuoco con la battaglia di Castelvittorio. Dopo il relativo sbandamento si ricompose a Cima Marta un distaccamento comandato da Basilio Mosconi [Moscone, in seguito comandante del II° Battaglione "Marco Dino Rossi" della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni"]. Con questo partecipò a numerose ed importanti azioni: a fine luglio 1944 distruzione del ponte della "Bunda" di Pigna [n.d.r.: si trattava in effetti di un altro ponte, sito più a valle, prossimo ad Isolabona] per tagliare i rinforzi ai tedeschi; a Passo Muratone e Monte Lega con la cattura di un cannone nemico, che venne poi usato contro la caserma di Dolceacqua (IM); presa di Pigna e difesa della sua Repubblica Partigiana. Tra l'8 e il 18 Ottobre 1944 partecipò con tutta la II^ Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione" alla ritirata su Fontane [Frazione di Frabosa Soprana (CN)] passando da Viozene [Frazione di Ormea (CN)]. In novembre ci fu il rientro in Liguria a riprendere i territori abbandonati, ricostituendo le Brigate. A marzo andò in missione a Pigna per ricostituire una formazione: qui subì il rastrellamento del 10 marzo 1945 che portò alla cattura di numerosi ostaggi ed alla fucilazione di 14 suoi compagni partigiani a Latte [Frazione di Ventimiglia (IM)]. Il 24 aprile 1945 era con tutta la  II^ Divisione "Felice Cascione" a Baiardo (IM) quando il Comandante Vitò [Vittorio Giuseppe Guglielmo] dispose il piano di occupazione della costa...   
Vittorio Detassis