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domenica 30 giugno 2024

I tedeschi davano alle fiamme le stazioni ferroviarie di Ventimiglia e di San Remo

Sanremo (IM): la vecchia stazione ferroviaria

Il grande rastrellamento Pigna-Triora-Upega era stato attuato dai nazifascisti, a quanto si seppe, per sgomberare dall'insidia partigiana le strade che conducevano al Saccarello, e di là in Piemonte, necessarie per la ritirata in caso di sbarco alleato che i Tedeschi e le autorità fasciste temevano, sulla costa ponentina.
Molti sintomi, oltre alle informazioni fornite dai servizi di sicurezza, erano evidenti: non passava inosservato il diuturno lavoro di otto spazzamine e di cacciatorpediniere angloamericani sulla costa ligure, mentre una buona parte della flotta alleata del Mediterraneo si era concentrata nella rada di Villafranca, e si susseguivano ininterrottamente i bombardamenti aerei sulla costa.
In luglio e in agosto i nazifascisti avevano disposto uno schieramento lineare sulla costa con le forze della Wehrmacht e con le divisioni italiane "San Marco" e "Littorio"; ma nell'autunno, appunto per timore dello sbarco, lo modificarono dislocando le forze sui passi montani in profondità, fuori dal tiro delle artiglierie navali e per bloccare con poche forze, l'infiltrazione nella pianura cuneese delle forze alleate che fossero sbarcate sul litorale ligure. Questa fu la vera causa dei grandi rastrellamenti operati e delle distruzioni provocate. Il 29 di ottobre i Tedeschi davano alle fiamme le stazioni ferroviarie di Ventimiglia e di San Remo, facevano saltare il ponte sul Roja, la polveriera di Bussana e tutti i pali delle linee elettriche. Avevano già distrutto le centrali elettriche delle stazioni ferroviarie di Albenga e Diano Marina, requisito migliaia di biciclette, autoveicoli e cavalli, fatto saltare i carri cisterna sui porti onegliese e portorino, invitato la popolazione con manifesti a sgomberare la costa, minato la zona delle ex Ferriere [ad Imperia], minato la statale n. 28 tra Pontedassio e Chiusavecchia con mine da 200 chilogrammi di tritolo ciascuna (le mine erano poste a quaranta metri circa di distanza una dall'altra), minato le banchine dei porti, distrutto l'impianto del gas a Porto Maurizio, asportato i motori dal pastificio Agnesi, ecc.
Francesco Biga, Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), Vol. III. La Resistenza nella provincia di Imperia da settembre a fine anno 1944, a cura dell'Amministrazione Provinciale di Imperia e con il patrocinio dell'Istituto Storico della Resistenza di Imperia, Milanostampa Editore, Farigliano, 1977  

25 ottobre 1944
Oggi abbiamo avuto [a Sanremo] diverse incursioni aeree, mentre le navi hanno continuato a sparare verso Bordighera e Ventimiglia.
26 ottobre 1944
Questa mattina i tedeschi hanno fatto saltare la stazione di Ventimiglia, già precedentemente minata. Pure a Sanremo sono state poste mine, al porto, alla stazione, sotto la galleria ferroviaria vicino alla Villa Helios e sulla strada (via Aurelia), la villa Belloni e Villa Helios.
27 ottobre 1944
Da ieri c'è molto passaggio di materiale bellico proveniente dalla frontiera; una cinquantina di tedeschi si sono fermati a dormire nel nostro albergo e domattina ripartiranno verso Genova. La maggior parte di questi sono demoralizzati e non vedono l'ora di ritornare alle loro case.
28 ottobre 1944
Altri cinquanta tedeschi si sono fermati a dormire per questa notte. Vengono da Grimaldi; gli americani sono giunti alla frontiera e loro pattuglie arrivano fino a Grimaldi.
30 ottobre 1944
Le truppe tedesche fanno saltare i ponti sul Col di Tenda per impedire agli anglo-americani d'avanzare.
[n.d.r.: dal diario di una ragazza rimasta ignota, figlia di albergatori di Sanremo]
Renato Tavanti, Sanremo. "Nido di vipere". Piccola cronaca di guerra. Volume terzo, Atene Edizioni, 2006

venerdì 22 maggio 2020

Gli aerei alleati hanno centrato il ponte di Nava


Il Pizzo d'Ormea (2476 m.) visto da Nava (IM) - Foto: Michela Biancheri
 
4 febbraio 1945 - Giornata di relativa calma. Solo nel pomeriggio si è sparsa la voce che ieri verso le tre pomeridiane una formazione di aerei hanno mitragliato la strada tra Ponte di Nava ed Ormea, ove erano in transito molte salmerie di tedeschi e repubblichini.
5 febbraio 1945 - Stamane i tedesci hanno fatto operazioni di rastrellamento e di controllo nella Alta Arroscia [...] Un fatto indubbiamente serio è stato il bombardamento della Cartiera di Ormea che ha subito danni assai gravi. Uno degli apparecchi si è incendiato ed è caduto verso il Castello di Ardea. Il pilota si è lanciato col paracadute ed è caduto in regione Castelletto [comune di Ormea (CN)]. Nel bombardamento di sabato è rimasta uccisa una donna che transitava sulla Nazionale.
Nino Barli, Vicende di guerra partigiana. Diario 1943-1945, Valli Arroscia e Tanaro, ed. Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia, tip. Dominici Imperia, 1994

13 febbraio 1945 - Dal CLN di Sanremo, prot. n° 287/SIM, alla Sezione SIM [Servizio Informazioni Militari] della V^ Brigata "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione" - Chiedeva di comunicare al capitano Roberta [capitano dello SOE britannico Robert Bentley, ufficiale di collegamento degli alleati con il comando della I^ Zona Operativa Liguria] il bombardamento alleato di Sanremo, avvenuto il giorno prima.
15 febbraio  1945 - Dal comando della I^ Zona Operativa Liguria [comandante Curto Nino Siccardi] al comando della Divisione “Silvio Bonfante” ["Giorgio" Giorgio Olivero, comandante] - Trasmetteva i ringraziamenti del capitano Roberta [capitano Robert Bentley] per la prontezza con cui era stato realizzato il collegamento con il colonnello Stevens e assicurava che il medesimo avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di fare bombardare Ormea (CN), come suggerito dal comando in parola.
25 febbraio 1945 - Dal comando della V^ Brigata [comandante Fragola Doria Armando Izzo] al comando della I^ Zona Operativa Liguria - Avvisava che "nei giorni scorsi salivano da Pigna, provenienti da Isolabona, 17 soldati della RSI, di cui 6 tra tedeschi e russi, per rinforzare il presidio di Molini; inoltre, giunsero altri 15 militari della RSI provenienti da San Bernardo di Conio. A Pigna il presidio è di 40 uomini; a Isolabona vi sono 3 batterie antiaeree che sono bersaglio dei bombardamenti alleati... Dal fronte a Savona le truppe tedesche ammontano a circa 4000 uomini, tutti appartenenti alla 34^ Divisione".
25 febbraio 1945 - Da "Corrado" al comando della Divisione “Silvio Bonfante” - Informava che "200 tedeschi provenienti da San Remo e zone limitrofe hanno avuto l'ordine, a causa dei bombardamenti alleati, di spostarsi a Pieve di Teco, dove è giunto il maresciallo Grot, già responsabile del massacro avvenuto in quella località...".
da documenti IsrecIm in Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell’Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo II - Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Pedagogia - Anno Accademico 1998 - 1999

A margine del documento stilato in occasione del suo interrogatorio i partigiani scrivevano: "risultano le seguenti informazioni di carattere generale sull'esercito tedesco: la 34ª divisione […] é un organismo militare dislocato nella Liguria e di esse fanno parte delle più svariate nazionalità in proporzione del 20/100 di Tedeschi e tutto il resto ossia l'80/100 di polacchi, russi, francesi, cecoslovacchi ecc. Riguardo al resto nessuna informazione si è potuta sapere data la loro condizione speciale che li faceva considerare da parte dei tedeschi quasi come prigionieri di guerra senza possibilità di venire a contatto con la popolazione civile e di essere al corrente della situazione politica e militare dell'Europa" (488).
Francesco Corniani, "Sarete accolti con il massimo rispetto": disertori dell'esercito tedesco in Italia (1943-1945), XXX° CICLO DEL DOTTORATO DI RICERCA IN Storia delle società, delle istituzioni e del pensiero. Dal medioevo all'età contemporanea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 2016-2017
(488) Verbale dell'interrogatorio fatto il sabato 28 ottobre 1944 a due prigionieri catturati a Beinette, ivi.

25 febbraio 1945 - È giunta da Imperia una colonna tedesca di circa 300 uomini, con relative salmerie. Da mezzogiorno alle quattro pomeridiane si verifica un ininterrotto transito di formazioni aeree. Il terribile maresciallo Grot, che se ne era andato, è ritornato a Pieve da quattro giorni e stamattina con una cinquantina di uomini è partito per un'operazione di rastrellamento verso Mendatica.
10 marzo 1945 - Sono le 9 e quattro ricognitori provenienti dal mare hanno sorvolato la zona di Pieve scendendo a quota bassissima e avendo come apparente obbiettivo i ponti. Si crede abbiano preso fotografie. La popolazione si è spaventata anche perché è stata la prima volta che si udiva il segnale di allarme dato dalle campane suonate a martello.
15 marzo 1945 - Ore 9 due aerei scendono dal vallone di Armo e si precipitano in picchiata sulla Pieve, emettendo un acutissimo sibilo. Lo sorvolano fino all'Ammazzatoio, ove deviano a bassissima quota verso Muzio e si disperdono nella valle. Intanto le campane suonano a martello in segno d'allarme e la gente spaventata si raccoglie dove si crede meglio protetta. Passano parecchi minuti e la scena si ripete sempre con maggiore fragore. Gli operai e i tedeschi, che lavorano al ponte nuovo, fuggono e si accovacciano negli uliveti circostanti. È stata una mattinata piena di emozione e di spavento.
Nino Barli, Op. cit. 
 
Il 12 marzo 1945 Ormea fu bombardata da un feroce mitragliamento. Il municipio, le case furono crivellate di proiettili, e per un caso del tutto straordinario le ville Pittavino e Bianchi, sedi del comando tedesco, colpite in pieno; non si potè mai sapere il numero delle vittime perchè asportate nottetempo; tra queste risultava un ufficiale [...] Il 15 marzo alcuni apparecchi in picchiata lanciano centinaia di manifestini sulla cartiera in lingua tedesca. Intanto continuano gli spari di molestia da parte dei partigiani.
Guida di Ormea, a cura delle "Campane di San Martino", 1986

17 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM della Divisione “Silvio Bonfante” ["Livio", Ugo Vitali, responsabile], prot. n° 1/96, al comando della Divisione - Riportava le notizie ricevute il 12 marzo da un informatore ed aggiungeva che il maresciallo Grot, addetto al controspionaggio tedesco, era stato trasferito da Pieve di Teco a Pontedassio e, ancora, che sempre il 12 marzo il comando della II^ Brigata "Nino Berio" aveva condannato e fatto giustiziare il commissario di P.S. Santo Miglietta e l'agente Attilio Sorbara, che erano stati catturati armati di mitra nella zona di Diano Marina.
17 marzo 1945 - Dal comando della Divisione “Silvio Bonfante”, prot. n° 204, al comando della I^ Zona Operativa Liguria - Informava che era stato in visita il commissario della I^ Zona Operativa Liguria "Sumi" [Lorenzo Musso], che doveva poi fermarsi a Viozene [Frazione del comune di Ormea, Alta Val Tanaro, provincia di Cuneo] per discutere di alcune questioni con "Martinengo" [Eraldo Hanau, comandante di una delle formazioni badogliane]...
17 marzo 1945 - Dal comando della Divisione “Silvio Bonfante” al comando della I^ Zona Operativa Liguria - Sottolineava l'importanza di un documento ritrovato ad Ormea (CN), che meritava una corretta traduzione perché "potrebbe trattarsi di una richiesta di rimpatrio per le truppe tedesche". Chiedeva altro materiale bellico attraverso gli avio-lanci alleati "per poter incalzare ancora di più il nemico", in particolare un lancio nel periodo compreso tra il 23 ed il 27 marzo "verso le ore 21,30, in quanto sarà un periodo favorito dalla posizione della luna". Aggiungeva che continuava l'affluenza di volontari nelle fila partigiane, ma che venivano accolti solo uomini conosciuti o già appartenenti a bande locali.
17 marzo 1945 - Dal comando della Divisione “Silvio Bonfante” al comando della I^ Zona Operativa Liguria - Svolgeva una lunga relazione soprattutto sul tema degli aviolanci alleati, di cui si riportano qui di seguito significativi stralci: "... il giorno 13 u.s. si è effettuata l'operazione lancio nella località convenuta [Piano dell'Armetta nei pressi di Alto (CN)]; sono stati lanciati 33 colli di cui 28 recuperati nella serata ed i restanti 5 nella successiva mattinata. Non è stato possibile per il disturbo alle stazioni radio ricevere il messaggio per il lancio del giorno successivo. Tutte le tracce del lancio sono state cancellate anche grazie alla popolazione, di modo che i tedeschi non hanno trovato nulla. Data l'esperienza si consiglia di potenziare l'ascolto messaggi mediante l'aumento delle apparecchiature sulle 3 linee, visto che si è ordinata la revisione dell'impianto di Nasino. È da evitare inoltre il lancio in giorni consecutivi, poiché vi è un'unica via di deflusso rappresentata da una mulattiera ed è, quindi, impossibile creare una colonna eccessivamente grande di muli, perché desterebbe sospetti ed in quanto l'occultamento del materiale va eseguito a spalla. Il luogo si è mostrato idoneo allo scopo, per cui per il prossimo lancio si richiedono 150-180 colli. Non servono fucili, ma armi automatiche, mortati leggeri, bombe anti-carro. Il collo indirizzato a 'Roberta' [capitano Robert Bentley] contiene 2 R.T. [radiotrasmittenti]: si prega di inviare degli uomini a prelevarle. Il giorno 11 u.s. è stata bombardata Ormea ed è stata colpita la sede del generale. Alcuni garibaldini hanno requisito in detto comando vario materiale, tra cui una lettera, di cui si invia la traduzione, circa gli spostamenti delle truppe tedesche. Sopra Ormea i tedeschi accendono fuochi per ingannare gli aerei alleati".
30 marzo 1945 - Da "Pantera" [Luigi Massabò, vice comandante della VI^ Divisione “Silvio Bonfante”] al SIM della VI^ Divisione - Avvertiva che "... Ad Ormea si trovano 20 tedeschi. Gli aerei alleati hanno centrato il ponte di Nava..."
da documenti IsrecIm in Rocco Fava, Op. cit.
 

mercoledì 25 marzo 2020

Bombardamenti alleati su Sanremo a febbraio 1945

Sanremo (IM) - Villa Helios
 
Coldirodi ed Ospedaletti (IM)

1945
- Febbraio 
MERCOLEDÌ 7   - ... e Coldirodi [n.d.r.: Frazione di Sanremo, ma all'epoca Frazione di Coldirodi] bombardate da cacciabombardieri verso le 10.30.
DOMENICA 11   - ... Sanremo mitragliata (ore 15.30).
MARTEDÌ 13       - Sanremo bombardata da aerei (ore 10.30).
MERCOLEDÌ 14  - ... Aerei bombardano Sanremo (ore 14). 
MERCOLEDÌ 21  - ... e Sanremo bombardate da aerei (ore 10.30).
dal Diario di guerra di Giuseppe Biancheri, pubblicato su LA VOCE INTEMELIA anno XXXIX n. 11 novembre 1984, qui ripreso da Cumpagnia d’i Ventemigliusi

Ospedaletti (IM) e Capo Nero di Sanremo

1 febbraio 1945
- Dal P.C.I. di Sanremo alla Federazione P.C.I. di Imperia - Relazione mensile nella quale si sottolineava l'intensificazione dei bombardamenti aereo-navali alleati su Sanremo con perdite umane fra la popolazione civile, soprattutto nella città vecchia...
11 febbraio 1945 - COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE SANREMO S.I.M. [Servizio Informazioni Militari] prot. n° 276 -  Oggetto: informazioni sui risultati dei bombardamenti alleati. Alla Sezione S.I.M. della V^ Brigata Z.O. -  p.c. Ispettorato Militare I^ Zona Z.O. e Delegazione di zona militare Imperia  -  Vi preghiamo di comunicare al cap. Roberto [capitano Robert Bentley del SOE britannico, incaricato della missione alleata presso i partigiani della I^ Zona Operativa Liguria] i risultati degli ultimi bombardamenti aereo-navali alleati nella zona di nostra competenza: SANREMO: lunedì 5 febbraio: bombardamento navale eseguito da un incrociatore francese tipo Bertin da 5850 tonn. scortato da un cacciatorpediniere, presumibilmente americano no. 424. Durata complessiva circa 70 minuti, con un intervallo di circa 10 minuti. 
I azione: zona occidentale della città: da Villa Helios a Capo Pino. Nessun obiettivo colpito; qualche proiettile è scoppiato sulla strada. Obiettivo vicino: treno armato rifugiato nella galleria Sanremo Ospedaletti. La galleria è minata.
II azione: Zona del porto dove si trovano alcuni mezzi d'assalto. Colpito in pieno un rimorchiatore arenato; la fortezza di S. Tecla centrata da una bordata. La maggior parte dei proiettili è caduta ne centro abitato della città.
III azione: durata pochi minuti: qualche colpo sulla zona di levante della città. La maggioranza dei colpi è caduta in mare. Obiettivi militari colpiti: nessuno. Distanza minima da obiettivi militari: circa 400 metri. Nessuna vittima [...]
Con riserva di ulteriori comunicazioni. Fraterni saluti.  C.L.N. = SANREMO il responsabile del SIM (Mimosa) [Emilio Mascia]
12 febbraio 1945 - Dal comando della V^ Brigata "Luigi Nuvoloni" al comando della I^ Zona Operativa Liguria - Trasmetteva informazioni sui bombardamenti avvenuti il 5 febbraio nella zona di Sanremo, sulla base del documento 276/SIM del CLN di Sanremo. 
da documenti IsrecIm in Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell’Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo II, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998-1999

Schizzi, eseguiti sul citato Diario dall'ing. Giuseppe Biancheri, degli incrociatori francesi Jeanne d'Arc e Emile Bertin - Fonte: Cumpagnia d’i Ventemigliusi cit.
 
 

Sanremo (IM): zone di levante

Il 12 febbraio 1945 la città dei Fiori fu teatro di un bombardamento da parte di 12 cacciabombardieri alleati, che sganciarono circa 25 ordigni, di cui 6 caddero in mare, 4 davanti al porto, 2 nella zona di San Martino, gli ultimi la città vecchia nell'incrocio tra Via Montà, Via Palma e Santa Brigida; la distanza dalle batterie poste nei Giardini Regina Elena era di 100-200 metri in linea d'aria. ... il porto in parte è stato colpito... L'attacco ha causato molte distruzioni ed innocenti vittime, il cui numero non è stato ancora accertato. Si parla di 30 morti e 50 feriti... (la parte in corsivo così è scritta nel seguente documento IsrecIm: 13 febbraio 1945 -  Dalla Sezione SIM della V^ Brigata "Luigi Nuvoloni", prot. n° 283, al comando della II^ Divisione "Felice Cascione" ed al comando della I^ Zona Operativa Liguria)

Il porto di Sanremo (IM) al tempo della seconda guerra mondiale
 
Le batterie costiere antisbarco risposero sparando verso il mare  [...]
Rocco Fava, Op. cit. - Tomo I 
 
Piazza Santa Brigida a Sanremo (IM), così come ristrutturata dopo aver subito i bombardamenti del secondo conflitto mondiale
 
16 febbraio 1945 - Dal comando della I^ Zona Operativa Liguria al C.L.N. di Sanremo - Si chiedeva, pur ringraziando per quanto già fatto, maggiore precisione nelle informazioni allegando alle comunicazioni, ogni volta che fosse stato possibile, coordinate e rilevi topografici; di indagare sull'ubicazione delle batterie costiere che il 6 ed il 12 febbraio avevano "aperto il fuoco contro una presunta nave alleata"; di dare informazioni sugli esiti dei bombardamenti alleati, per precisare, al fine di limitare i danni alla popolazione ed alle case, agli alleati stessi le giuste distanze degli obiettivi
da documento Isrecim in Rocco Fava, Op. cit. - Tomo II   


Nel primo pomeriggio del 14 febbraio 1945 Sanremo patì nuovamente un bombardamento aereo- navale.
Alle ore 14.30, infatti, come scrisse in data 16 febbraio 1945 il comando della V^ Brigata, prot. n° 286, al comando della I^ Zona Operativa Liguria: "8 aerei alleati hanno sorvolato la città sganciando 7-8 bombe tutte nella zona orientale della città, 3 bombe sono cadute in Via Giusti (angolo Via Volta) distruggendo una casa ed uccidendo 2-3 persone... 2 bombe sono cadute in fondo a Via San Martino sul corso XXIII marzo scoppiando nei giardini. Nessuna vittima. Nessun obiettivo militare colpito. Distanza dall'obiettivo militare più vicino (i bunker di Villa Nobel armati di mitragliere) a circa 300 metri. Infine 2 altre bombe sono cadute nei giardini della villa del Sole davanti all'entrata. Nessuna vittima".
Circa 30 minuti dopo l'inizio del bombardamento aereo incominciò quello navale da parte di un cacciatorpediniere e di un incrociatore che si protrasse per circa mezz'ora. Fu colpita, in questo caso, la parte occidentale di Sanremo ed un ordigno divelse i binari della ferrovia per un tratto di diversi metri [...]
Il 22 febbraio alle ore 10 aerei alleati effettuarono un bombardamento su Sanremo, seguito da uno navale a cinque ore di distanza. Circa le conseguenze solo 2 giorni dopo i comandi garibaldini riuscirono a sapere che una villa posta in corso Impero era stata seriamente danneggiata [...]
Rocco Fava, Op. cit. - Tomo I

22 febbraio 1945 - Dal comando della V^ Brigata, prot. n° 296, al comando della I^ Zona Operativa Liguria - Riferiva che in quella stessa giornata alle ore 10 aerei alleati avevano effettuato un bombardamento su Sanremo, seguito a cinque ore di distanza da un bombardamento navale, ma che di entrambi non si conoscevano ancora gli esiti...
documento Isrecim in Rocco Fava, Op. cit., Tomo II


Il 26 febbraio Sanremo venne bombardata dagli aerei alleati, che agirono in due riprese, rendendo inutilizzabile la funivia e colpendo diversi alberghi occupati da comandi tedeschi.


Il 28 febbraio 1945 un nuovo bombardamento colpì Sanremo procurando danni al castello Devachan e ad alcune ville confinanti (come messo in evidenza nel seguente documento: 2 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM della V^ Brigata, prot. n° 312, al comando della I^ Zona Operativa Liguria ed al comando della II^ Divisione "Felice Cascione").
Rocco Fava, Op. cit. - Tomo I