Pieve di Teco (IM): uno scorcio della statale 28 - Fonte: Wikipedia |
L'8 febbraio il nemico rastrellava ancora l'alta zona di Testico (SV), ma non incontrava forze partigiane; prima di ritirarsi si impadroniva di bestiame della popolazione locale.
Nell'alta Val Tanaro venivano aumentati i presidi tedeschi e rinforzati quelli esistenti, perchè ad Ormea (CN) si insediava un Comando di Corpo d'Armata alle dipendenze del generale tedesco Lieb.
Il 9 una squadra del Distaccamento “Giuseppe Catter” [della I^ Brigata della Divisione "Silvio Bonfante"], in missione nella zona di Cerisola [Frazione di Garessio (CN), Alta Val Tanaro], sorprendeva una pattuglia nemica, la quale lasciava sul terreno tre uomini. La squadra dei garibaldini rientrava incolume alla base.
Il paese di Aquila d'Arroscia (IM) veniva investito nuovamente da militi della Brigata Nera “Francesco Briatore” di stanza a Borgo di Ranzo, che altresì rubavano bestiame di piccola taglia.
Il giorno successivo una pattuglia della I^ Brigata, accompagnata dal comandante della Divisione, Giorgio Olivero ["Giorgio"], scendeva in Diano Marina (IM) per una ricognizione.
Vennero esaminati i campi minati stesi dal nemico, tra i quali se ne rilevava uno falso.
Inoltre veniva studiato il punto dove interrompere la ferrovia con una mina.
Il 10 febbraio iniziarono a concentrarsi nella zona Pontedassio-Chiusavecchia truppe nemiche, principalmente uomini appartenenti alle Brigate Nere: una parte di questi partecipò ad un rastrellamento quattro giorni dopo.
Nello stesso giorno in località Fontanelle nella valle di Cervo tre tedeschi rimasero uccisi transitando su un campo minato.
Durante le prime ore dell'11 febbraio 1945 una colonna di soldati tedeschi operò un rastrellamento nella zona di Aurigo nella Valle del Maro, parte orientale della provincia di Imperia.
Il nemico riuscì ad accerchiare il Distaccamento "Giuseppe Maccanò" della III^ Brigata "Ettore Bacigalupo" della Divisione "Silvio Bonfante", il quale si sottrasse all'attacco ma riportando un morto ed un ferito grave.
I nazisti subirono "dure perdite di cui non è possibile accertare l'entità".
L'11 febbraio un membro delle SAP di Diano Marina, Vladimiro Marengo (Casi), impiegato presso la ditta Paladino che effettuava lavori per i tedeschi, venne ucciso durante un incontro di calcio tra operai dell'azienda di cui sopra ed una rappresentativa di soldati tedeschi. "Casi", che ricopriva il ruolo di portiere, fu assalito da un poliziotto fascista, che irruppe nel campo e lo uccise con un colpo di rivoltella.
Il 12 febbraio un altro Distaccamento della Divisione "Silvio Bonfante", il Distaccamento "Igino Rainis" della II^ Brigata "Nino Berio", continuò nell'opera di recupero delle armi nascoste durante l'inverno a Fontane, Frazione di Frabosa Soprana in provincia di Cuneo.
Rientrò in possesso, pertanto, di 1 mitragliatore pesante Breda 1937, privo di otturatore, con 1600 colpi, 2 Breda leggeri 1930 con 500 colpi, 1 machine-pistole, 1 fucile mitragliatore Brent, 4 moschetti americani e 2 fucili tedeschi.
La sera del 12 febbraio un altro contingente di soldati tedeschi abbandonò la provincia di Imperia dirigendosi in Piemonte. Si trattava degli uomini del presidio di Borgo di Ranzo, che era l'unico rimasto in Valle Arroscia dopo i rastrellamenti di fine gennaio 1945.
Con la partenza di questi militari la zona Ortovero (SV)-Vessalico (IM) risultava sgombera, tanto che 'Pantera' [Luigi Massabò, vice comandante della Divisione "Silvio Bonfante"] potè scrivere: "la situazione nemica nella zona della Divisione è molto precaria. I tedeschi si schierano lungo le vie di comunicazione principali allo scopo di proteggere il transito delle colonne ripieganti". Infatti, i nazisti rinforzarono i presidi di Pieve di Teco (IM) e di Garessio (CN), paesi posti rispettivamente a sud e a nord del Colle di Nava lungo la statale n° 28.
Il 12 febbraio 1945 Franco Bianchi (Stalin), comandante del Distaccamento “Giovanni Garbagnati”, comunicava al comando [comandante Mancen, Massimo Gismondi] della I^ Brigata "Silvano Belgrano" della Divisione "Silvio Bonfante" che era stato colpito un treno: "una locomotiva, con alcuni vagoni, era caduta nella scarpata e finita sulla strada che costeggia i binari in località Giaiette [nei pressi di Diano Marina (IM)]".
Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo I - Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Pedagogia - Anno Accademico 1998 - 1999
7 febbraio 1945 - [...] Da ieri, sul campanile della nostra Chiesa maggiore [a Pieve di Teco (IM)], è stato posto corpo di guardia per l'allarme diurno aereo. Il servizio, fatto naturalmente dai civili, dura dalle 8 del mattino alle 8 di sera.
8 febbraio 1945 - Questa mattina alle 10 è giunto un torpedone propagandistico su cui erano civili e tedeschi. Prima suonavano pezzi varie e poi uno dei civili arringava la popolazione invitandola a convincere gli sbandati e gli affiliati ai partigiani di ritornare alle loro case, ove non avrebbero ricevuta alcuna molestia; non solo, ma li avrebbero, dietro loro richiesta, inviati alla Todt per lavori ben retribuiti, da effettuarsi lungo il litorale.
9 febbraio 1945 - Si seppe poi che l'iniziativa del torpedone-reclame era d'origine Prefettizia e che i civili a bordo dello stesso erano impiegati della Prefettura stessa. Ognuno, però, può facilmente supporre quale possa essere stato il risultato di una simile pagliacciata in tempi di tanta drammaticità.
10 febbraio 1945 - La dimostrazione della falsità di tali propagandisti l'abbiamo avuta oggi, quando abbiamo assistito al passaggio di una colonna di giovanotti in borghese che, incolonnati e scortati da tedeschi e repubblichini, erano condotti a Ceva per essere incorporati nelle fila repubblichine. Questo accadde dopo che quelli erano stati tolti dalla Tod, ove si erano presentati fiduciosi, a seguito delle promesse così spudoratamente sbandierate e poi sfacciatamente non mantenute.
11 febbraio 1945 - È un periodo eccezionale di intensa borsa nera. Persone di ogni sesso e di ogni età e con ogni mezzo di trasporto, si vedono in giro. L'olio non ha più prezzi. È ricercato e pagato in vari modi. Molti pagano in contanti, e si vedono persone, cui a malapena si darebbero due soldi per elemosina, estrarre manciate di biglietti da mille; altri fanno cambio merce portando di là farina, pasta, lardo, salumi d'ogni qualità, cuoio etc. e portando via di qua l'olio che è sempre più ricercato. Ho chiesto a qualcuno se non temono le sorprese tedesche o repubblichine, ma ebbi per risposta una sonora risata, accompagnata da una scrollata di spalle. In tal modo è anche dimostrato che la guerra per tante persone non è poi così un male.
Nino Barli, Vicende di guerra partigiana. Diario 1943-1945, Valli Arroscia e Tanaro, ed. Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia, tip. Dominici Imperia, 1994
9 febbraio 1945 - Da "C. 11" al comando della Divisione Bonfante - Segnalava l'arrivo di nuove truppe tedesche ed italiane ad Ormea (CN), dove si era raggiunto il totale di 250 soldati nemici, con il comando stanziato all'Albergo Alpi e gli ufficiali, muniti di 3 radio trasmittenti, alloggiati in alcune ville; inviava un elenco di targhe dei veicoli militari circolanti ad Ormea; comunicava che da Ormea era transitata la compagnia delle Bande Nere (circa 200 uomini) comandata dal capitano Ferrari, forse diretta a Nucetto e Calizzano per effettuare rastrellamenti; aggiungeva che in quella giornata sussisteva in quella zona un gran movimento di veicoli tedeschi.
9 febbraio 1945 - Dal comando della I^ Zona Operativa Liguria al comando della Divisione Bonfante - Chiedeva ragguagli circa l'ultimo rastrellamento subito dalla Divisione e se aereoplani inglesi avevano effettuato bombardamenti, come richiesto dal comando scrivente, su Casanova Lerrone, Borgo di Ranzo e Garlenda; esprimeva rammarico per la scarsa attenzione mostrata alle modalità, così come delineate nella circolare n° 22, dell'attività cospirativa; sollecitava maggiore disciplina nei singoli e nei reparti; rammentava che i commissari, dovendo essere d'esempio, dovevano istruire i garibaldini sui compiti militari ma anche politici; preanunciava l'intenznione di porre "Mario" [Carlo De Lucis], appena guarito, nel ruolo di responsabile politico del PCI presso le due Divisioni della I^ Zona; consigliava di preparare, dopo aver opportunamente contattato la Divisione "Gin Bevilacqua" della II Zona del Savonese, piani di sabotaggio e di discesa a valle per l'occupazione di Albenga, obiettivo imminente stante la situazione bellica più generale.
10 febbraio 1945 - Dal comando del Distaccamento "Giovanni Garbagnati" al comando della I^ Brigata "Silvano Belgrano" della Divisione "Silvio Bonfante" - Segnalava che in località Fontanelle nella valle di Cervo e di San Bartolomeo al Mare tre tedeschi erano morti e due erano rimasti feriti "per essere transitati su un campo minato".
10 febbraio 1945 - Dal comando della Divisione "Silvio Bonfante", prot. n° 110, al comando della I^ Zona Operativa Liguria - Comunicava che il comandante ed il capo di Stato maggiore della Divisione si erano recati sulla costa per valutare la possibilità di ricevere materiale bellico via mare, ma che tale ipotesi si era dimostrata impraticabile a causa della stretta sorveglianza dei nemici, per cui si riteneva possibile soltanto l'opzione dei lanci aerei, per i quali la zona che poteva dare maggiori garanzie di sicurezza era Alto [alta Val Pennavaira in provincia di Cuneo] a latitudine 44° 07' 53'' e longitudine 4° 28' 55''.
11 febbraio 1945 - Dal comando della Divisione "Silvio Bonfante", prot. n° 113, al comando della I^ Zona Operativa Liguria - Relazione militare riferita al mese di gennaio 1945. Da cui si evince che al 1° gennaio 1945 la I^ Brigata "Silvano Belgrano" vedeva stanziati nella vallata di Diano Marina il comando, il Distaccamento "Giovanni Garbagnati" ed il Distaccamento "Francesco Agnese", nella vallata di Andora il Distaccamento "Angiolino Viani"; che alla stessa data la II^ Brigata "Nino Berio" si trovava con il comando e con il Distaccamento "Filippo Airaldi" in Valle Arroscia, con il Distaccamento "Giannino Bortolotti" nella vallata di Nasino, con il Distaccamento "Igino Rainis" nella zona di Caprauna e con un altro il Distaccamento "Giuseppe Catter" nella vallata di Alto (CN); la III^ Brigata "Ettore Bacigalupo" aveva, invece, il comando ed il Distaccamento "Giuseppe Maccanò" dislocati nella zona di Ubaghetta [Frazione di Borghetto d'Arroscia (IM)], il Distaccamento "Gian Francesco De Marchi" in Valle Arroscia, il Distaccamento "Elio Castellari" nella zona di Marmoreo [Frazione del comune di Casanova Lerrone (SV)] ed il Distaccamento "Giuseppe Catter" nella zona di Pieve di Teco (IM). Si possono dedurre anche le azioni condotte in quel mese: il 2 gennaio una squadra del Distaccamento "Angiolino Viani" aveva sminato un campo nella valle di Andora; il 3 gennaio una squadra del Distaccamento "Giuseppe Catter" aveva attaccato lungo la strada n° 28 un gruppo di tedeschi, uccidendone uno e ferendone un altro; il 5 gennaio 5 partigiani del Distaccamento "Angiolino Viani" avevano ucciso un sergente, allievo ufficiale degli arditi della San Marco, perché tentava la fuga dopo l'arresto; il 9 febbraio una squadra del Distaccamento "Francesco Agnese", comandata da "Moschen" ["Moschin"/"Muschen", Carlo Mosca] attaccava altri tedeschi sulla strada n° 28 causando perdite imprecisate; il 16 gennaio una squadra del Distaccamento "Elio Castellari" al comando di "Mirko" uccideva 2 tedeschi e ne feriva altri 3 in un attacco condotto a Pogli [Frazione di Ortovero (SV)] ed una squadra del Distaccamento "Filippo Airaldi" agli ordini di "Cimitero" [Bruno Schivo] attaccava una pattuglia tedesca uccidendo un soldato e ferendone altri 2; il 19 gennaio una squadra del Distaccamento "Angiolino Viani" comandata da "Ti frego" [Calogero Caramazza] mettendo delle mine sulla strada n° 28 aveva causato l'esplosione di un automezzo tedesco che aveva provocato la morte di un ufficiale e di 6 soldati; dal 20 al 28 gennaio vi erano stati rastrellamenti nemici nelle valli di Andora, Lerrone, Arroscia, Alto, Caprauna e Nasino.
12 febbraio 1945 - Dal comando del Distaccamento "Angiolino Viani" al comando della I^ Brigata "Silvano Belgrano" della Divisione "Silvio Bonfante" - Comunicava il ritiro e la successiva distribuzione di 2 apparecchi radio.
12 febbraio 1945 - Dal comando del II° Battaglione [tedesco], Einheit 23539, al commissario prefettizio di Albenga (documento scritto in tedesco) - Richiedeva 20 operai muniti di picconi e pale.
12 febbraio 1945 - Dal commissario prefettizio di Albenga, marchese Andrea Rolandi Ricci, al comando del II° Battaglione [tedesco], Einheit 23539 - Comunicava, in risposta alla richiesta pervenuta nella stessa giornata, che il comune di Albenga non era in grado di fornire picconi e pale e che l'unica ditta che poteva soddisfare quanto sollecitato era la Spallanzani, già al servizo della Wehrmacht.
12 febbraio 1945 - Da "Citrato" [Angelo Ghiron] alla Sezione SIM della Divisione "Silvio Bonfante" - Segnalava diversi movimenti e situazioni nemici, tra cui un posto di blocco a Cervo formato da 20 militi della brigate nere insieme a 6-7 tedeschi, ma soprattutto confermava la fucilazione ad Oneglia del partigiano Carlo Delle Piane.
13 febbraio 1945 - Dal comando della Divisione "Silvio Bonfante" [comandata da 'Giorgio' Giorgio Olivero] al comando della III^ Brigata "Ettore Bacigalupo [comandata da 'Fernandel', Mario Gennari] - Si esprimeva disappunto per "la mancanza di serietà nello svolgimento del servizio di staffette".
14 febbraio 1945 - Dal Comando della I^ Zona Operativa Liguria al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Comunicava che "sono imminenti alcuni sbarchi di materiali da parte degli alleati sulle coste controllate dalla II^ Divisione e che i materiali andranno distribuiti tra le Divisioni a seconda delle esigenze. La situazione generale del conflitto è a sfavore dei tedeschi che da tempo si stanno ritirando, venendo sostituiti da militari della RSI; è compito dei garibaldini fare in modo che la loro ritirata sia una 'rotta' e che non possano andarsene indisturbati portandosi via tutto ciò che vogliono. Si consiglia di non confidare troppo negli aiuti degli alleati ma, al cnotrario, di puntare ancora di più sulle proprie forze. Occorre riprendere la lotta con azioni contemporanee su più luoghi, particolarmente in direzione della valle Impero in cui sarebbero possibili aiuti della II^ divisione e dell'aviazione alleata. Per quanto riguarda il finanziamento non si reputa opportuno chiedere alcun contributo agli alleati".
14 febbraio 1945 - Dal comando del Distaccamento Alpino "G. Pesce" della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Baltera" [II^ Zona Operativa Liguria] al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Venivano richieste informazioni su di una volontaria, "Natascia", che aveva chiesto di fare parte della formazione. Siccome il volontario "Cera" aveva sostenuto che la donna in oggetto era ricercata dalla Divisione "Silvio Bonfante". per avere agito ai danni dei garibaldini, il Distaccamento chiedeva informazioni anche su "Cera", il quale aveva affermato di avere fatto pare della Squadra di "Cimitero" [Bruno Schivo], Squadra del Distaccamento di "Ramon" [Raymond Rosso].
14 febbraio 1945 - Dal comando della I^ Brigata "Silvano Belgrano" al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Segnalava un rastrellamento avvenuto nella zona del I° Distaccamento "con i nemici che arrivavano da tre direzioni, da Via Colletto di Pairola, da Diano Castello e da Chiusavecchia e che, individuato il nascondiglio i nemici, avevano prelevato 5 garibaldini in seguito fucilati a Chiusavecchia: Raspin, Luis, Stendhal, Joe ed un certo Villa".
14 febbraio 1945 - Dal comando della I^ Brigata "Silvano Belgrano" al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Relazione sull'attività svolta a gennaio dai Distaccamenti dipendenti dalla Brigata, nella quale si riferiva che il 9 gennaio 1945 una squadra sulla strada 28 nei pressi di Pontedassio aveva attaccato una pattuglia tedesca, uccidendo 3 soldati e ferendone 2; che il 20 una squadra al comando di 'Gordon' [Germano Belgrano] aveva assalito una pattuglia tedesca uccidendo un soldato; che, ancora il giorno 20, il Distaccamento "Giovanni Garbagnati" aveva ferito 2 tedeschi facendo scoppiare delle mine.
14 febbraio 1945 - Dal comando della I^ Brigata "Silvano Belgrano" al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Informava che una pattuglia del Distaccamento "Angiolino Viani" nei pressi di San Bartolomeo di Andora aveva ucciso due militari repubblichini della San Marco che all'intimazione di fermarsi avevano reagito impugnando le armi ed aveva conseguito un bottino consistente in 2 tapum, 1 pistola ed 1 cavallo.
14 febbraio 1945 - Dal comando della VI^ Divisione, prot. n° 116, al comando della I^ Brigata - Convocazione del comandante "Mancen" [Massimo Gismondi] e del commissario "Federico" [Federico Sibilla] per concertare l'impiego di alcuni Distaccamenti.
14 febbraio 1945 - Dal comando della I^ Zona Operativa Liguria al comando della Divisione "Silvio Bonfante" - Informava che presto avrebbe potuto avere luogo un lancio di materiale nella zona indicata da quel comando di Divisione, ma aggiungeva che occorrevano dati più precisi sulla natura del terreno, sulla distanza dai presidi militari più vicini e dalle abitazioni. Concludeva invitando a comunicare la lista del materiale ricevuto, per il quale aggiungeva la raccomandazione di un trasferimento in luogo sicuro.
da documenti IsrecIm in Rocco Fava, Op. cit., Tomo II