mercoledì 19 febbraio 2020

Avevo chiesto a Bentley di far giungere con i lanci un binocolo

Il tratto finale del percorso fatto via mare di notte dal capitano Bentley per arrivare tra i partigiani imperiesi

Da parte alleata gli aiuti furono del tutto inesistenti fino al terminare dell'anno 1944. Ai primi del 1945 vennero inviati presso le nostre formazioni di montagna ufficiali di collegamento, la cui opera fu talvolta preziosa più dal punto di vista morale che materiale... fu soltanto nel marzo del '45, a poche settimane dalla liberazione che qualche limitato invio di armi automatiche si effettuò da parte alleata, via mare, grazie, peraltro, al coraggio ed alla determinazione dei nostri ragazzi, e solo una prima volta volta in marzo... lanci...
Mario Mascia, L'epopea dell'esercito scalzo, Ed. ALIS, 1946, ristampa del 1975


[  Il capitano Robert Bentley, dello SOE britannico, era l'ufficiale di collegamento degli Alleati con il comando partigiano della I^ Zona Operativa Liguria. Era sbarcato sulla costa del ponente ligure nella notte tra il 6 ed il 7 gennaio 1945  ]

Inediti documenti, provenienti dai National Archives di Londra (1) che riguardano l’arruolamento di agenti italiani per il Soe (Special Operations Executive) danno nuova luce alle fonti orali, raccolte in questi anni, rivelando una realtà variegata e complessa, in cui il coraggio e la diplomazia cementarono la lotta al nazifascismo, ma lasciarono emergere alcune ambiguità.
Marilena Vittone, "Neve" e gli altri. Missioni inglesi e Organizzazione Franchi a Crescentino, in "l'impegno", n. 2, dicembre 2016, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia
(1) L’Esecutivo Operazioni speciali [SOE] era un’organizzazione segreta inglese, nata nel 1940; in Italia operò dall’8 settembre 1943 con sabotaggi e incursioni dietro le linee tedesche. La rete di agenti sparsi in Europa era stata incaricata di sfruttare il ruolo dei gruppi di resistenza, presenti in ogni paese occupato, per favorire e coadiuvare le operazioni militari decise dall’Alto Comando interalleato. In Italia è nota con il nome di Number 1 Special Force e seguì le varie formazioni partigiane. 

... Fragola-Doria [Armando Izzo, comandante della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione"]: "Volevamo le armi per tornare nella nostra regione e partecipare alle lotte per l'allontanamento dei tedeschi. Ricordo un episodio che mi ha lasciato un po' d'amarezza. Avevo chiesto a Bentley di far giungere con i lanci un binocolo, tanto desiderato da Pagasempre [anche Ruffini, Arnolfo Ravetti, Capo di Stato Maggiore della V^ Brigata], che ne era sprovvisto. Giunse il lancio e in un pacco trovammo un astuccio di un grosso binocolo, però vuoto. Anche il Capitano non seppe spiegarsi il fatto. Io rimasi male. Non potevo pensar male del capitano [Bentley], anche se un terribile sospetto mi tormentava, ma propendevo per una dimenticanza dei confezionatori del pacco. Poteva essere."
"Il mio dubbio si cambiò in meraviglia per un episodio commovente. Un pacco paracadutato, appartenente personalmente al capitano Bentley, fu portato direttamente a lui. Nella baita, in cui eravamo, al chiarore tenue di una lucerna, l'inglese sfasciava il pacco. Lo potevamo vedere benissimo. Da un pacco estrasse qualcosa che sembrava un grosso fazzoletto. Se lo portò, commosso, lo si vedeva, alle labbra e lo baciò. Non comprendemmo e quanti erano presenti ci guardammo negli occhi esprimendo curiosità. Io specialmente forse più incuriosito, in quanto non vedevo tanto bene, causa la mia miopia, volevo sapere che cosa aveva baciato il Capitano. Riuscii ad avvicinarmi e a guardare da vicino l'oggetto fatto segno della mia curiosità. Era una bandiera inglese. Riflettei molto sul fatto. Chissà se uno di noi, solo, disperso in una baita, su monti stranieri ed in guerra, trovandosi tra le mani una bandiera italiana, l'avrebbe baciata! Mi ricordo bene che, prima di baciarla, si era tolto il basco che teneva in testa. Certo l'ho ammirato."
Qualcuno però pensò che lui baciasse il contenente del gruzzolo non indifferente di danaro, che avrebbe dovuto sostenere i partigiani. Malelingue!
don Ermando MichelettoLa V^ Brigata d’Assalto Garibaldi “Luigi Nuvoloni” (Dal Diario di Domino nero  Ermando Micheletto), Edizioni Micheletto, Taggia (IM), 1975


13 febbraio 1945 - Dal CLN di Sanremo, prot. n° 287/SIM, alla Sezione SIM della V^ Brigata - Chiedeva di comunicare al capitano Roberta [capitano Bentley] il bombardamento alleato di Sanremo, avvenuto il giorno prima.
3 marzo 1945 - Dal CLN di Sanremo, prot. n° 358, alla Sezione SIM della V^ Brigata, all'Ispettorato della I^ Zona Operativa Liguria ed al "Capitano Roberta" [capitano Bentley] - Comunicava che il bombardamento subito da Sanremo il 2 marzo dalle ore 12.15 alle ore 16.30 ad opera di 2 incrociatori e di 2 cacciatorpediniere non aveva colpito nessun obiettivo; che molti proiettili sparati nell'occasione erano caduti in mare; che le azioni aeree che erano seguite avevano colpito il centro di Sanremo e la stazione ferroviaria di Ospedaletti; che nella notte militari delle Brigate Nere avevano rastrellato la zona Taggia-Ceriana, causando la morte di 4 patrioti e l'arresto di altri 4, portati a Villa Magnolie.
5 marzo 1945 - Dal capitano Roberta [capitano Bentley] al C.L.N. di Sanremo - Nella missiva il capitano ringraziava per gli schizzi topografici e per le informazioni ricevuti; consigliava di tenere controllata la zona, soprattutto per possibili sganciamenti del nemico; ricordava che il Comando Supremo [alleato] del Mediterraneo "riconoscerà nell'Italia liberata solo le amministrazioni ed i comandi militari che daranno prova di funzionare regolarmente: questi saranno confermati nel loro lavoro di collaborazione con il governo militare alleato".
9 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM della V^ Brigata, prot. n° 327/SIM, al CLN di Sanremo, Sez. SIM - Avvisava che il capitano Roberta [capitano Bentley]  per ragioni cospirative aveva cambiato il nome di battaglia in R.C.B.
17 marzo 1945 - Dal comando ['Giorgio' Giorgio Olivero, comandante] della VI^ Divisione al comando della I^ Zona Operativa Liguria - Svolgeva una lunga relazione soprattutto sul tema degli aviolanci alleati, di cui si riportano qui di seguito singnificativi stralci: "... il giorno 13 u.s. si è effettuata l'operazione lancio nella località convenuta [Piano dell'Armetta nei pressi di Alto (CN)]; sono stati lanciati 33 colli di cui 28 recuperati nella serata ed i restatnti 5 nella successiva mattinata. Non è stato possibile per il disturbo alle stazioni radio ricevere il messaggio per il lancio del giorno successivo. Tutte le tracce del lancio sono state cancellate anche grazie alla popolazione, di modo che i tedeschi non hanno trovato nulla. Data l'esperienza si consiglia di potenziare l'ascolto messaggi mediante l'aumento delle apparecchiature sulle 3 linee, visto che si è ordinata la revisione dell'impianto di Nasino. È da evitare inoltre il lancio in giorni consecutivi, poiché vi è un'unica via di deflusso rappresentata da una mulattiera ed è, quindi, impossibile creare una colonna eccessivamente grande di muli, perché desterebbe sospetti ed in quanto l'occultamento del materiale va eseguito a spalla. Il luogo si è mostrato idoneo allo scopo, per cui per il prossimo lancio si richiedono 150-180 colli. Non servono fucili, ma armi automatiche, mortati leggeri, bombe anti-carro. Il collo indirizzato a 'Roberta' [capitano  Bentley] contiene 2 R.T. [radiotrasmittenti]: si prega di inviare degli uomini a prelevarle. Il giorno 11 u.s. è stata bombardata Ormea ed è stata colpita la sede del generale. Alcuni garibaldini hanno requisito in detto comando vario materiale, tra cui una lettera di cui si invia traduzione circa gli spostamenti delle truppe tedesche. Sopra Ormea i tedeschi accendono fuochi per ingannare gli aerei alleati".
13 aprile 1945 - Dal Quartiere Generale Alleato della I^ Zona Liguria [capitano Bentley] al comandante Curto [Nino Siccardi, comandante della I^ Zona Operativa Liguria] - Si segnalava di avvisare il comando della II^ Divisione di mettere a disposizione di R.C.B. [capitano Bentley] i 23 Sten ed i 2 Breda sbarcati a Bordighera [quasi di sicuro, invece, a Vallecrosia, probabilmente nella zona della foce del Rattaconigli, un piccolo rio, cioé sul confine tra le due cittadine], insieme ai 2 istruttori di sabotaggio, il 4 aprile u.s. e di aggiungere i 15 Sten con relative munizioni, portati da Bartali [Giovanni Bortoluzzi, già a capo a settembre 1943 di una prima banda di partigiani in Località Vadino di Albenga (IM), poi dirigente sapista in quella zona, capo missione della VI^ Divisione “Silvio Bonfante” presso gli alleati, vicecapo della Missione Alleata nella I^ Zona nei giorni della Liberazione]. Si fornivano altre indicazioni e si aggiungeva che in allegato vi era una lettera da consegnare in Francia tramite la squadra di Bordighera [Gruppo Sbarchi Vallecrosia, in effetti].
24 aprile 1945 - Dal Comando della I^ Zona Operativa Liguria al comando della VI^ Divisione "Felice Cascione" - Scriveva che "il capitano "Bartali" [Giovanni Bortoluzzi] raggiungerà il comando divisionale in indirizzo e sarà l'incaricato della missione alleata presso il comando divisionale, funzionando da collegamento tra lo scrivente comando ed il comando divisionale. Bartali dipenderà dal capo missione "capitano Roberta" [capitano Bentley]. Si prega di fornire "Bartali" di tutto ciò di cui ha bisogno, nonché di alcune staffette e della puntuale segnalazione di tutte le azioni svolte dalla Divisione".
Robert Bentley - Fonte: Special Forces Roll of Honour

da documenti IsrecIm in Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell’Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945)- Tomo II - Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Pedagogia - Anno Accademico 1998 - 1999